Serata con Andrew Quinn il compositore di «Matrix»

L a stagione musicale «Inner_Spaces-identità sonore elettroniche 2018-2019», ideata da Antonio Pileggi, padre gesuita e musicista, continua a proporre chicche. Questa sera all'Auditorium San Fedele altri due personaggi degni di nota, ovvero il maestro degli show audiovisivi Andrew Quinn (nella foto), per dirne una è stato l'uomo «responsabile» - per fortuna - delle sonorizzazioni del film cult di fantascienza «Matrix» - e, ancora, Dorian Concept (ovvero Oliver Thomas Johnson). Nella prima parte, dunque, Quinn: un complesso videomapping con tecnologia 4k, questa volta alle prese con «Continuo», il vorticoso moto perpetuo acusmatico con il quale ha concluso il suo percorso artistico Pierre Henry, padre dell'elettronica francese, scomparso nel 2017. L'opera, in due parti, è una musica imperiosa composta da associazioni di idee che prefigurano il futuro. La prima parte è una fioritura in ascesa graduale, la seconda una discesa verso una morte inevitabile. Un po' di storia. Henry è stato, con Pierre Schaeffer, uno degli inventori della musica concreta negli anni Cinquanta. La sua collaborazione con il coreografo Maurice Béjart l'ha reso noto al pubblico, in particolare le opere «Messe pour le temps présent» e «Psyché Rock». Chiude Dorian Concept, Oliver Johnson appunto, un enfant prodige, musicista poliedrico, per alcuni aspetti simile a Francesco Tristano, capace di trovarsi a suo agio in diversi contesti e ambiti musicali.

L'aspetto più caratteristico ed entusiasmante delle performance di Johnson è il suo universo sonoro colorato, seducente e coinvolgente, in cui si riconoscono diverse influenze musicali, dal jazz elettrico di Miles Davis al free jazz, dalla fusion ai campionamenti.

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