La sfilata del Dragone. Il Capodanno cinese Milano tinta d'oriente

Nel Quadrilatero vetrine e shopping a tema Cene, mostre e al Mudec iniziative culturali

La sfilata del Dragone. Il Capodanno cinese Milano tinta d'oriente

È la festa orientale per eccellenza e non si festeggia solo in Cina o in Estremo Oriente ma in tutto il mondo. Il capodanno cinese, che cade oggi, da sempre si celebra anche a Milano, che ospita una numerosa comunità cinese. Come da tradizione con i festeggiamenti, che durano diversi giorni, si accoglie un nuovo anno lunare: quest'anno è l'anno del Topo, primo segno dello zodiaco cinese nonché simbolo di generosità, intuizione e versatilità, un segno che gli antichi consideravano portatore di prosperità materiale (e secondo gli esperti il 2020 sarà proprio un anno positivo per gli affari). Il capodanno lunare, conosciuto anche come festa di primavera, a Milano conta tante iniziative, dalle feste di quartiere ai party a tema, dalle sfilate allegoriche fino allo shopping, e chi vuole può acquistare anche oggetti personalizzati o assistere a cerimonie tradizionali. Lietmotiv il rosso, colore di buon auspicio secondo le antiche credenze orientali.

QUADRILATERO

A Milano i cinesi sono al primo posto fra i turisti, e amano molto fare shopping, specie nel Quadrilatero della moda. MonteNapoleone District ha già dedicato loro diverse iniziative (come l'esportazione della Vendemmia a Shangai, il prossimo 28 maggio) e ora li festeggia con la seconda edizione del «Chinese New Year». Lungo via MonteNapoleone è stata allestita la mostra del fotografo Aldo Fallai «Living in Shanghai», famoso (anche) per i suoi reportage in Oriente. Intanto fino al 9 febbraio, le boutique, con vetrine a tema, propongono progetti artistici che richiamano la cultura orientale, prodotti personalizzati per la clientela cinese, cerimoniali di vendita come l'omaggio delle celebri buste rosse e degustazioni di tè.

PIAZZA DUOMO

Allestimenti spettacolari, eventi, attività a tema, edizioni limitate come le t shirt ispirate all'anno del Topo, la Rinascente festeggia in pompa magna e da ieri le vetrine di Piazza Duomo celebrano l'anno del Topo con le creazioni dell'artista M.Y Chen Zuer. «Il mio lavoro creativo mette insieme la Cina antica e moderna con il mondo esterno, per creare una New Wave cinese e una nuova moda», scrive in calce a una delle sue opere l'artista, che il pubblico potrà incontrare oggi e domani al Design Supermarket all'interno di un pop up a lei dedicato. E mentre guardando le vetrine ci si può fare un'idea della Cina di oggi e di ieri, dentro si fa shopping, e sabato 1 febbraio Fendi porta in Rinascente i ventagli cinesi.

LE FESTE

Tradizione vuole che via Paolo Sarpi, epicentro di Chinatown dove abitano quasi 30mila cinesi, festeggi ogni anno con addobbi a tema e con la «sfilata del dragone». Centinaia di figuranti in costume tipico (ma si esibiscono anche i ragazzi delle scuole di danza e di arti marziali) domenica 2 febbraio alle 14 partiranno da Piazza Gramsci per arrivare fino a Piazza Baiamonti. Poco lontano, in Corso Como, dove è spuntata l'installazione di Cathay Pacific a forma di topo gigante, il locale di street food cinese Mu Corso Como prepara le tradizionali tortine di capodanno di farina di riso cotte al vapore. Mentre in via Castelvetro da Bon Wei, rinomato ristorante dove l'Oriente incontra l'Occidente (con vini da Oscar), fino al 9 febbraio si può assaggiare il menù ispirato alla Cina di oggi ideato dallo chef Zhang. E al Just Cavalli (viale Alemagna) stasera si balla la danza del dragone.

AL MUSEO

Il nuovo anno lunare cinese si «studia» al Museo Popoli e Culture del Centro Pime (via Monterosa 81), che oggi dedica un'iniziativa ai bimbi (dai 6 agli 11 anni). Osservando i preziosi abiti della dinastia imperiale Qing e i ricami con gli animali di buon auspicio, i bambini comprendono il significato delle maschere cinesi più note: il dragone (potenza, saggezza e fortuna) e il leone (icona sacra e protettrice), poi potranno creane una con le proprie mani.

Mentre Al Mudec (via Tortona 56), il 30 gennaio, durante un incontro culturale, si celebra l'edizione cinese del saggio a fumetti «Chinamen» (unico fumetto italiano pubblicato in Cina) che racconta la storia e le origini della piccola Chinatown milanese.

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