Si fingevano tecnici delle caldaie, arrestati nonno e nipote per truffa

I due, fermati dopo la segnalazione di una cliente, avevano finti loghi e siti internet per fare in modo che gli utenti li credessero veri professionisti del settore. Entrambi avevano precedenti per truffa

Si fingevano tecnici delle caldaie, arrestati nonno e nipote per truffa

Si fingevano tecnici addetti alla manutenzione dellevcaldaie, ma il loro intento era quello di truffare i clienti che trovavano i loro contatti in rete. È accaduto a Milano e a finire nei guai sono stati un uomo di 59 anni e suo nipote di 18, entrambi con diversi precedenti per truffa e reati contro il patrimonio. Per il loro espediente criminale, i due si erano fatti realizzare appositamente dei falsi siti internet, con tanto di loghi e bollini di importanti marchi del settore idraulico, per essere riconoscibili, affidabili e convincenti agli occhi dei clienti, che li chiamavano all'occorrenza per far controllare le loro caldaie.

Il "sistema caldaie"

In realtà, però, secondo quanto riportato anche da Milano Today, nonno e nipote, Giovanni e Marco Nutile, avevano messo in piedi un vero e proprio imbroglio, spacciandosi per dei professionisti autorizzati per il controllo delle caldaie e delle certificazioni di quei dispositivi. Soltanto in un anno, i finti tecnici avrebbero realizzato almno 300 finte verifiche, tutte appuntate in un piccolo libro mastro, dove nonno e nipote segnavano ogni appuntamento, per un potenziale incasso di oltre 60mila euro, visto che ogni intervento costava tra i 110 e i 300 euro.

I certificati falsi e la denuncia

A permettere la loro cattura, avvenuta lo scorso 8 novembre, è stata la denuncia di una cliente che, agli inizi di settembre, poco dopo aver ricevuto la visita dei due finti tecnici era stata costretta a sostituire la caldaia perché non più funzionante. Da lì il sospetto di essere stata raggirata, anche perché dei veri dipendenti della ditta idraulica intervenuta le avevano comunicato come i certificati rilasciati di recente da nonno e nipote, a nome di un'azienda con sede in viale Certosa 11, fossero falsi. Così come il timbro con su scritto "centro assistenza caldaia" che ogni documento presentava. La donna agli agenti aveva raccontato di aver fatto effettuare la revisione della caldaia e che, poco dopo la visita dei due, il boiler aveva iniziato a darle diversi problemi.

L'operazione "Boiler"

Dalla segnalazione della donna, è stata avviata l'operazione Boiler, condotta dal commissariato Comasina. I due, venerdì scorso, sono stati arrestati in flagranza di reato proprio mentre uscivano da una palazzina di via Canonica, dove avevano appena effettuato dei falsi controlli, servendosi di strumentazioni antiquate e malfunzionanti per la rilevazione dei fumi tossici delle caldaie. Com'è stato scoperto dagli agenti della polizia, guidati dal dirigente Antonio D'Urso, i rilevatori di gas tossici e monossido di carbonio erano alimentati con pile ossidate. E quindi non funzionati.

L'importanza della rete

La vittima alle forze dell'ordine aveva detto di aver cercato di contattare prima i primi due professionisti, grazie a un numero di cellulare trovato in rete.

Così i poliziotti hanno concentrato le loro ricerche partendo proprio da lì. I due truffatori avevano messo sulle loro piattaforme i loghi di importanti aziende (all'oscuro della loro operazione) per convincere i futuri clienti che si trattasse di due idraulici esperti.

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