Il caldo e soprattutto l'assenza di piogge continuano a tormentare la Lombardia e tutta l'Italia. Fino a lunedì sulla nostra regione, secondo il bollettino meteo regionale di Arpa Lombardia, è previsto tempo prevalentemente soleggiato, afa in pianura e nelle valli, venti deboli, e solo qualche piovasco pomeridiano sui rilievi. Martedì attesi possibili temporali sparsi in veloce transito sulla regione, e una lieve flessione delle temperature anche per mercoledì.
Venerdì il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 30 settembre. Il decreto raccomanda a tutti i cittadini di utilizzare l'acqua in modo parsimonioso, limitando il suo consumo al minimo indispensabile. Non ha perso tempo il sindaco di Milano Beppe Sala che ieri ha varato un'ordinanza che «invita cittadine e cittadini a ridurre al minimo l'uso di acqua potabile, sia di uso domestico che per irrigare prati, giardini privati e pulire terrazzi e cortili». Si parte con la chiusura di tutte le fontane cittadine, fatte salve quelle dove sia presente fauna e flora e i laghetti o le rogge dei parchi cittadini. Sospesa l'irrigazione a spruzzo dei prati e delle aree verdi, eccetto l'irrigazione a goccia che interessa i nuovi impianti di alberi che devono essere preservati. Le fontanelle cittadine resteranno aperte, visto le temperature ormai da settimane sopra i 30 gradi e l'arrivo di una nuova ondata di calore.
Per ridurre i consumi di energia e quindi per abbassare il rischio di blackout si raccomanda di mantenere la temperatura di uffici, negozi, abitazioni a 26 gradi. Tutti i negozi dovranno tenere le porte chiuse anche in presenza di lame d'aria e mantenere la temperatura non al di sotto dei 26 gradi. Infine «ho richiesto l'attivazione dei pozzi geotermici privati con scarico in corpi idrici per aumentare al massimo l'alimentazione di ogni roggia, cavo o colatore» conclude il sindaco.
Il decreto regionale raccomanda ai Comuni di limitare il più possibile l'impiego dell'acqua potabile per attività per le quali non ne sia necessario l'uso il lavaggio strade, l'irrigazione dei parchi pubblici e degli impianti sportivi quali campi di calcio, tennis e golf.
«Corriamo il rischio di perdere una grossa fetta della zootecnia e della produzione agricola lombarde e di avere non solo meno prodotti agricoli, ma anche meno carne, latte e formaggi» l'allarme lanciato due giorni fa da Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia. «Abbiamo chiesto un aiuto ai bacini idroelettrici per dare un po'di acqua per l'irrigazione. Con quell'acqua avremmo 15 giorni in più e potremmo sperare nella pioggia. Senza questo aiuto i primi raccolti sarebbero a rischio e dovremmo poi abbandonare i secondi raccolti».
Per questo la Regione stabilisce che
«al fine di assicurare la massima valorizzazione della risorsa idrica irrigua disponibile i concessionari delle utenze irrigue daranno priorità al servizio irriguo tenendo conto delle colture e della loro fase fenologica».
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