Sicurezza e incassi giù, anche la Galleria trema

Un gestore: "Capodanno la punta dell'iceberg. Solo Sala non vede che la situazione è critica"

Sicurezza e incassi giù, anche la Galleria trema

«La situazione in centro è disastrosa, solo il sindaco non se ne accorge». Andrea Loiacono ha un punto di vista - anzi due - strategico sulla città, gestisce la «Locanda del Gatto rosso» in Galleria e un bistrot in piazza Meda, e ammette che se le violenze di Capodanno in piazza Duomo sono state la punta dell'iceberg ma «che ci sia un problema di sicurezza in centro lo segnalo ormai da mesi a tutte le forze dell'ordine. Pure a me hanno sfilato l'orologio davanti al locale» nel Salotto. E in piazza Meda «un giorno sì e uno no mi chiedono di visionare i video delle telecamere esterne per risalire agli autori di rapine o aggressioni.

A un uomo che usciva dal portone hanno quasi spaccato la testa per portargli via l'orologio. Ci sono bande di figli di immigrati che spadroneggiano, sono appostati in attesa delle vittime di turno, la scorsa estate rubavano persino le bottiglie di vino o la pizza ai clienti seduti ai tavolini, ho preteso per qualche giorno un presidio dei Cc davanti al locale. E prendono di mira i turisti, sfilano orologi». Non è uno spot positivo per una Milano dove il turismo oggi è quasi inesistente e commercianti e ristoratori aspettano con ansia il momento in cui le condizioni sanitarie faranno tornare la voglia di viaggiare.

«La situazione è tornata drammatica - afferma Loiacono -, incassiamo l'80-90% in meno rispetto al 2019. In autunno eravamo risaliti al 60% rispetto al pre Covid, un lavoro accettabile per stare in piedi, ora siamo tornati a tremare. E il peggio è che non abbiamo la cassa Covid, si parla poco di ristori e i costi della merce e delle utenze sono triplicati. Il Comune finora ci ha concesso la rateizzazione dei canoni in Galleria ma non è sufficiente, chiederemo un aiuto più concreto. Persino i proprietari privati scontano gli affitti». E Loiacono spera che il governo «riveda le regole sul green pass, riconoscendo i vaccini cinesi e Sputnik, a dicembre ci siamo trovati a mandare via una ventina di potenziali clienti al giorno, arabi, americani, asiatici perchè magari avevano già fatto tre dosi ma il certificato non era valido in Italia».

Sebastian Luca Gatto, ceo del Savini Group, conferma che in Galleria si vive «un lockdown di fatto, lavoriamo in perdita. Il movimento extra Ue manca da tre anni, ora anche quello Ue, e lo smart working non è mai finito». Concorda che «è importante che la politica riconosca anche i vaccini russi e dell'area asiatica». E «va protetta l'immagine percepita dell'Italia all'estero». Quanto è successo in piazza Duomo a capodanno (riportato anche dai media europei) «sicuramente non è stato positivo, sono vicende che incidono sulle scelte dei turisti». Il gruppo Savini è proprietario anche di «Matilde Bakery» in via Orefici, all'angolo con piazza Mercanti che è teatro di risse continue e violenze da parte di bande di immigrati, anche l'Anpi continua a chiedere un presidio fisso dei vigili e telecamere alla Loggia dei Mercanti. «É diventato un punto di ritrovo di difficile gestione - ammette Gatto -. Mancano presidi, il centro della città è un simbolo e non deve passare il messaggio che sia insicuro. Vediamo anche una concentrazione di clochard molto alta, sotto i portici e nelle vie limitrofe».

Pier Galli, titolare del ristorante «Galleria» e presidente dell'associazione «il Salotto», sottolinea che la situazione economica «è tornata a un anno fa, anzi peggio perchè non si ci sono cassa e ristori», ma tiene comunque aperto fino a mezzanotte (anche) perchè «più vetrine accese rendono il centro più sicuro». E fatti come quelli di capodanno non devono ripetersi, «ci preoccupa anche il danno di immagine trasmesso a persone che vogliono venire da altre regioni e dall'estero, siamo già in un momento economico negativo, è importante far capire che si può girare in tranquillità». Andrebbe «potenziata l'illuminazione anche in via Pellico». In questi giorni i locali di fianco a Palazzo Marino chiudono già nel tardo pomeriggio, la cena si fonda quasi esclusivamente su turismo e dopo Scala.

Sul fronte affitti, «il Comune - ricorda Pier Galli - ha sempre rifiutato di concedere sconti ai locali della Galleria perchè gli spazi sono demaniali e in mancanza di una legge dello Stato rischierebbe denunce dalla Corte dei Conti. Richiederemo almeno la sospensione e rateizzazione dei canoni per i primi mesi dell'anno ma valuteremo anche altre strade. A furia di rimandare a un certo punto saremo sommersi dai pagamenti».

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