«Signora paghi il bollo». Ma è morta da 15 anni

Quarantasette, morto che parla. Mamma di avvocato non mente. E così, dall'aldilà, la signora Concetta Sinatra, passata a miglior vita il 25 maggio 1998, ha deciso di prendere bonariamente in giro i burocrati pasticcioni. Per farlo, si è fatta «aiutare» da suo amato figlio, avvocato Rosario Alberghina, principe del foro con studio legale a Cernusco sul Naviglio, il quale giorni fa ha ricevuto dalla Regione Lombardia un a lettera indirizzata a sua madre relativa a un «omesso pagamento» di euro 113,85. «Nello specifico - si legge nella missiva -, dalle verifiche effettuate negli archivi regionali, risulta un'irregolarità nel versamento della tassa automobilistica per l'anno 2010 per autoveicolo targato MI2U1359». E poi: «Se il pagamento verrà effettuato entra 60 giorni dal ricevimento dela presente comunicazione si applicherà solo una sanziione pari al 15% dell'importo dovuto, senza interessi». Peccato che la signora Sinatra, lontana parente di Frank Sinatra, sia passata a miglio vita ben 15 anni fa, non prima però di aver provveduto a consegnare al PRA le targhe della sua Fiat Uno acquistata negli anni '80.

Il figlio della signora Sinatra, l'avvocato Alberghina, ha ora - a nome della mamma deceduta - risposto scherzosamente al sollecito di pagamento «incarnandosi» nella cara defunta, specificando quindi che «la sottoscritta è morta nel 1998», segue la firma «Sinatra Concetta», con tanto di croce cimiteriale e l'annotazione «dal mondo dei morti». Sarà sufficiente un po' di ironia paradisiaca per bloccare l'infernale macchina burocratica?

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