Silvia Romano, la ragazza 25enne liberata lo scorso 8 maggio dopo una prigionia durata 18 mesi, tra il Kenya e la Somalia, è uscita oggi per la prima volta. La giovane ha infatti terminato il periodo di quarantena scattata lo scorso 11 maggio e, per festeggiare il primo giorno di libertà, si è recata a bordo di un taxi in un centro estetico del quartiere Casoretto di Milano, a poca distanza dal suo condominio. Silvia indossava una lunga tunica scura e un velo di colore beige che le copriva in parte il volto e una mascherina bordeaux.
La prima uscita di Silvia Romano
Secondo quanto raccontato, Silvia è uscita dalla sua abitazione verso le 14.30 e, accompagnata dalla madre, Francesca Fumagalli, si è fiondata su un taxi e ha raggiunto il centro estetico. Dopo poco più di un’ora, intorno alle 15.40, è uscita dall’esercizio di via Wildt attraverso una porta secondaria. Fuori dal salone di bellezza la attendevano una decina di giornalisti e fotografi, nel tentativo di intervistarla e fotografarla. La madre della ragazza, infastidita dalla folla di curiosi, ha iniziato a urlare e a colpire la macchina fotografica di un giornalista. "Sono matta, ve le spacco tutte così vediamo se non la smettete" , ha detto la signora rivolta ai professionisti. Le due donne sono poi salite su un altro taxi e hanno fatto ritorno alla loro casa.
Polemiche e tensione
Fin da quando la Romano ha fatto ritorno in Italia non sono mancate le polemiche e neppure i momenti di tensione, dovuti anche al fatto che la 25enne si è convertita all'Islam e ha continuato a voler indossare gli abiti islamici. Durante la quarantena, obbligatoria a causa dell’emergenza coronavirus, Silvia ha passato in isolamento domiciliare i 14 giorni dopo il suo rientro. Molti gli insulti e le minacce di morte rivolte nei suoi confronti durante questo periodo. Lo scorso 12 maggio una bottiglia di vetro era stata lanciata contro la finestra dell’appartamento della 25enne. Un suo vicino di casa, dopo aver trovato alcuni cocci di vetro sul davanzale di una finestra rivolta verso la strada, aveva chiamato le forze dell’ordine. La finestra colpita era proprio quella da cui la cooperante italiana si era affacciata per salutare tutti i suoi sostenitori che avevano atteso in strada il suo rientro a casa.
Anche allora la madre di Silvia non aveva gradito l’attenzione rivolta verso la figlia da parte dei media. Ai giornalisti presenti aveva infatti detto di lasciare in pace la giovane, che sarebbe stata molto meglio senza averli continuamente addosso.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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