"Borseggiatrici rom violente e recidive". Furti a Milano in continuo aumento

Quello dei furti sui mezzi pubblici a Milano è un fenomeno in crescita ma la sorveglianza è affidata ai singoli cittadini: "Le Forze dell’ordine dichiarano di avere le mani legate"

"Borseggiatrici rom violente e recidive". Furti a Milano in continuo aumento

Se è vero, com'è vero, che quello delle borseggiatrici nella metropolitana di Milano non è un fenomeno recente, è anche vero che negli ultimi tempi si assiste a un innegabile incremento dei reati. E non si può parlare solo di percezione, come è stato più volte detto per l'escalation di criminalità a Milano, che dall'amministrazione cittadina è stata imputata a un incremento delle denunce online e, quindi, della visibilità. Ormai, viaggiare nella metropolitana di Milano è diventato un esercizio di attenzione e di abilità per evitare di farsi borseggiare da una delle donne nomadi che popolano tutte le stazioni delle linee, in particolare quelle del centro e della prima periferia.

Un fenomeno che preoccupa i cittadini ma che non sembra interessare Palazzo Marino, che fa spallucce e minimizza quanto accade. Certo, Milano è l'unica città in cui è stato istituito un servizio di controllo metropolitano da parte della polizia di Stato, che si aggiunge al servizio di vigilanza di Atm ma è evidente che il fenomeno è talmente tanto diffuso che questo risulta essere inefficace. Il problema andrebbe risolto dalla radice, estirpando il fenomeno delle borseggiatrici, ma chi di dovere sembra avere altro di cui preoccuparsi. Il Comune, per esempio, è stato impegnato nelle assegnazioni delle case popolari senza regolare graduatoria proprio ai rom.

"Le denunce a piede libero e gli arresti temporanei fanno da contraltare ad una reiterazione dei reati. La magistratura applica alle borseggiatrici il galateo perché donne o è di manica larga perché componenti di una minoranza etnica?”, si chiede Luca Lepore, capogruppo Lega al Municipio 2. Ogni stazione della metro ha il suo gruppetto di borseggiatrici pronte a entrare in azione, molte delle quali provenienti dai campi rom della città e ancora minori di età.

"Continuo ricevere a più riprese segnalazioni da alcuni cittadini e soprattutto da un gruppo di volenterosi studenti che si è organizzato sotto la sigla Squadra antiborseggi dando una mano anche a Valerio Staffelli di Striscia la Notizia", spiega ancora Luca Lepore. Benché sia ammirevole la buona volontà dei singoli e dei privati, questo non è un compito che dovrebbero assolvere i cittadini, che si trovano però costretti ad arrangiarsi e a ricorrere a queste "ronde" per garantire la sicurezza in metro. "Organizzano, armati di fischietti e cellulari, turni di vigilanza e di segnalazione agli utenti ATM e alle Forze dell’Ordine della presenza delle borseggiatrici. Si tratta peraltro di soggetti violenti che hanno tentato più volte di aggredire questi ragazzi", spiega ancora Lepore.

Nonostante esistano segnalazioni foto e video, come sottolinea lo stesso capogruppo al Municipio 2, "le

stesse forze dell’ordine dichiarano di avere le mani legate. Da chi? Perché non si applica loro il Daspo urbano? C’è da sospettare che qualcuno voglia creare a Milano un clima di insicurezza generale".

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