Si chiama Karl Miguel Fernandez Salcedo, cittadino dominicano di 35 anni, apparentemente un insospettabile con un permesso di soggiorno in Svizzera, nessun problema con la giustizia, una famiglia e un lavoro come magazziniere. In realtà Salcedo era un latitante internazionale condannato in Italia a otto anni e otto mesi per traffico internazionale di stupefacenti.
Fernandez Salcedo è stato uno dei referenti europei di quel cartello di Santo Domingo diretto dai fratelli Jorge Luis e Joselin Tineo Camilo, noti trafficanti della pregiata cocaina rosa corallo dalla Bolivia e dalla Colombia via Spagna e attivi anche in Francia, Olanda e Svizzera. Secondo quanto emerso dall’indagine della Guardia di Finanza di Varese datata 2009, Salcedo faceva un po’ di tutto: trattava il prezzo con gli acquirenti finali, si occupava di un appartamento-magazzino per stoccare la droga e consegnava persino le dosi ai clienti eccellenti piuttosto che agli assaggiatori per future forniture.
Il dominicano era stato condannato in via definitiva lo scorso 8 febbraio e i Carabinieri di via Moscova, coordinati dal capitano Marco Prosperi, lo hanno scovato in Svizzera e hanno fornito alla polizia federale di Berna le indicazioni decisive per permetterne l’arresto. Fernandez Salcedo è stato rinchiuso nel carcere di Lenzburg in attesa dell’estradizione in Italia.
Milano risultava essere una piazza privilegiata per i trafficanti dominicani e le vendite di cocaina non andavano mai sotto i trenta grammi e con una tariffa da 100 euro al grammo.
L’ombra del cartello della droga dominicano incombe da tempo su Milano, perché se i traffici di Fernandez Salcedo sono prevalentemente legati alla prima decade del 2000, è bene ricordare che attorno alle ore 19 di sabato 12 novembre 2016 in piazzale Loreto veniva ucciso il trentasettenne cittadino dominicano Antonio Rafael Ramirez. Uno dei due killer, anch’egli dominicano e identificato come Jeison Elias Moni Ozuna (26 anni), veniva arrestato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2016 in provincia di Siena mentre era in procinto di fuggire all’estero; il suo complice risulta invece tutt’ora latitante.
L’omicidio è scaturito in seguito a un litigio tra Ramirez e i due killer, avvenuto la sera prima presso la discoteca “La Kalle”, litigio dovuto a una vendita di droga andata male.
Ramirez si trovava all’interno di un barbiere gestito da dominicani all’inizio di via Padova, dove era raggiunto dai due killer e chiamato fuori del locale.
Una volta all’esterno veniva rincorso fino in piazzale Loreto e ferito con dei fendenti di arma bianca e con due colpi di pistola; trasferito d’urgenza all’ospedale San Raffaele, Ramirez morirà due giorni dopo a causa delle ferite.Il timore è che i fatti sopra esposti siano soltanto la punta dell’iceberg di un traffico ben più ampio, gestito dai trafficanti dominicani, che coinvolge l’area del milanese.
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