La Corte dei Conti striglia il Comune sulla gestione dello stadio di San Siro e invita a chiudere in tempi brevi le partite contabili ancora aperte con Milan e Inter. Da due anni, infatti, Palazzo Marino dovrebbe richiedere ai club circa 10 milioni di euro «cash» e riportare le verifiche sui lavori a scomputo effettuati dalle «milanesi» al Meazza a una scadenza quinquennale, non più decennale. La sezione regionale della Corte dei Conti, lo scorso 9 maggio, ha bacchettato Palazzo Marino, come noto proprietario dello stadio, sulle mancate verifiche degli interventi di riqualificazione di San Siro effettuati a scomputo della quota di canone dovuta all'amministrazione da M-I Stadio, la società controllata da Milan e Inter che gestisce il Meazza. La Convenzione che regola i rapporti tra il Comune e i club prevede, infatti, che ogni anno il Comune debba incassare 9,3 milioni di euro dalle società come canone di locazione per San Siro, ma che una parte del canone (i1 47 per cento) venga calcolata «sotto forma di interventi di manutenzione straordinaria o di innovazioni» realizzati da M-1 Stadio. «Ancora all'inizio del 2022 - si legge nella determinazione della Corte dei Conti - risultano non completate le operazioni per la verifica delle opere realizzate nel decennio compreso fra il 1° luglio 2010 e il 30 giugno 2020. Tale ritardo rispetto alla data entro cui avrebbe dovuto essere regolata la rata, e cioè il 30 settembre 2020, è solo in parte giustificato dall'ente con riferimento alla situazione pandemica.
Dopo la nota dei magistrati contabili l'obiettivo del Comune, come ha ribadito ieri in commissione l'assessore al Bilancio Emmanuel Conte, è regolare i conti sul calcolo del canone con le squadre per il periodo tra il 2010 e il 2021. Tradotto: farsi dare 10 milioni di euro. «Per quanto riguarda le attività istruttorie sui lavori a scomputo nel decennio sono particolarmente complesse - spiega l'assessore Conte - e su questo ha ragione la Corte dei Conti, perché bisogna lavorare su 10 anni. Le attività sono già iniziate, sono già cominciati i confronti fra le direzioni tecniche e le squadre per trovare l'accordo rispetto ai collaudi effettuati e i lavori fatti. Da una prima analisi si prevede che il Comune su questo decennio sia a credito rispetto alle squadre 10 milioni 772mila euro. La volontà del Comune e mia è chiudere la partita dei residui, così come è stato identificato nella delibera della Corte dei Conti, già a valere nel 2022».
Il presidente della Commissione Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026 Alessandro Giungi (Pd), dicendosi «perplesso» e sottolineando la necessità di modificare la convenzione e rendere annuale la verifica sulle opere realizzate a scomputo in vista anche delle Olimpiadi 2026.
In particolare desta preoccupazione il fatto che la cerimonia di apertura dei Giochi invernali si terrà al Meazza che quindi richiede, a maggior ragione, un costante monitoraggio.Il bilancio di previsione 2022-2024, arriverà in consiglio comunale lunedì.
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