L'anno scorso era stato candidato per la Lega Nord a sindaco di Pieve Emanuele (prese il 3 per cento). E già allora, aspirando a una carica pubblica, non era stata certo una bella pubblicità quando il gip di Milano Maria Cristina Mannocci aveva ordinato a Pierpaolo Antonelli, impiegato milanese allora 40enne, di non avvicinarsi al suo ex compagno, uno studente universitario di 21 anni, sempre di Pieve, il cui nome è Luca. Che, secondo la magistratura e le indagini dei carabinieri di Milano, era stato «perseguitato» da Antonelli a partire dall'ottobre 2011 in poi. Al politico, indagato per stalking, venne notificato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e dai suoi familiari. L'uomo, allora, fece un passo indietro all'interno della Lega Nord, autosospendendosi. Tuttavia il provvedimento preso dal gip sembra essersi rivelato insufficiente a fermare Antonelli. Martedì pomeriggio, infatti, l'impiegato, dopo la richiesta cautelare emessa a suo carico dal tribunale di Milano, è stato arrestato dai militari che l'hanno prelevato a casa sua, a Milano, e accompagnato a San Vittore con l'accusa di stalking.
I fatti di cui l'ex esponente del Carroccio è accusato si sarebbero svolti a partire dall'ottobre del 2011, dopo che era terminata la relazione con Luca, iniziata sette mesi prima, a marzo.
Secondo le accuse, Antonelli avrebbe minacciato il suo ex con una pistola scacciacani, si sarebbe fatto consegnare il cellulare per «controllarlo», quindi si sarebbe introdotto nel sito web di una compagnia telefonica con username e password dell'ex forse per verificare lo «storico» delle chiamate e dei messaggi, quindi lo avrebbe tempestato di telefonate fino a costringerlo a cambiare numero di cellulare. Infine, Pierpaolo Antonelli avrebbe danneggiato l'auto del fratello dell'ex. Un comportamento che aveva costretto lo studente a cambiare abitudini e a denunciare l'impiegato.
A quel punto era scattato il divieto di avvicinamento emesso dalla magistratura milanese. Tuttavia Antonelli sembra non si fosse dato per vinto. I carabinieri hanno spiegato ieri infatti che l'uomo, in questi mesi, ha continuato a perseguitare l'ex in maniera plateale. Prima ingiuriandolo su Facebook, poi attaccando dei manifesti sotto casa di Luca in cui si faceva riferimento alla sua omosessualità, quindi presentandosi nei locali frequentati dal giovane ex, senza mai smettere con appostamenti e minacce alla sua famiglia.
L'anno scorso, a novembre, il legale dell'arrestato, Barbara Bertoni, dopo che Antonelli era stato indagato, aveva «annunciato iniziative giudiziarie importanti» contro la stampa per violazione della privacy, diffamazione, violazione del diritto di replica, violazione del segreto istruttorio. E infatti, nei mesi scorsi, ha depositato 5 querele contro quelle testate accusate di essersi soffermate eccessivamente sulla vita sessuale del suo assistito anziché sul provvedimento preso nei suoi confronti dal tribunale. Al momento della misura cautelare, martedì, per l'avvocato Bertoni è stato il classico «fulmine a ciel sereno».
«Il procedimento penale inizia il 12 aprile - ci ha spiegato ieri -. Valuteremo se ricorrere al rito abbreviato o affrontare il dibattimento. E vedremo soprattutto se per il mio assistito sarà possibile ottenere una misura alternativa a quella del carcere».
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