Stasera si esibisce il violinista americano Joshua Bell

Stasera si esibisce il violinista americano Joshua Bell

In una settimana, fra oggi e martedì 20, Milano accoglie quattro violinisti di punta. Si confrontano tre generazioni e scuole violinistiche. Si parte da Joshua Bell, statunitense, 46 anni, ospite della Filarmonica della Scala: oggi per la prova aperta a favore di Uildm e domani per il concerto ufficiale delle 20. È al suo debutto scaligero e per l'occasione ha scelto il «Concerto di Brahms» condiviso con il direttore - tra l'altro del Metropolitan di New York - Fabio Luisi. Nella prima parte affronta due pagine del Novecento: «Lontano» di Ligeti e «Amériques» (versione del 1927) di Varèse. Bell deve molto all'Italia, si parte dal lancio, in America ma sotto la bacchetta di Riccardo Muti. È senza dubbio fra i più intelligenti violinisti in circolazione. Bravo quando imbraccia il suo Stradivari ma anche per la capacità di stare sul mercato: il suo nome è noto anche a chi non frequenta la classica, con un esperimento che gli valse il Pulitzer. Il 12 gennaio 2007, Bell si finse suonatore di strada nel metrò di Washington, un esperimento pensato per dimostrare quanto la fama possa suggestionare e veicolare le opinioni. E su mille persone in transito durante la performance di Bell, in 27 lasciarono in tutto 27 dollari, una lo riconobbe e solo altre sei si fermarono ad ascoltarlo con un certo interesse. Pochi giorni prima, il violinista aveva fatto sold out a Boston guadagnando migliaia di euro.

Sempre oggi alle 11.30, all'Auditorium sui Navigli suona, in duo con la pianista Francesca Leonardi, la violinista Francesca Dego. Con la Dego, si retrocede di una generazione rispetto a Bell, ha 25 anni, è di Lecco, e incide per la Deutsche Grammophon. La Florian Leonhard fine violins le ha concesso un Giuseppe Guarneri del Gesù ex-Ricci (Cremona 1734). In questo recital, il giovane duo affronta tre Sonate di Beethoven: un assaggio dell'ultima incisione per DG che contiene la seconda parte dell'integrale sonatistica beethoveniana. Giovedì (ore 18.30) alla Feltrinelli di piazza Piemonte, interviene un violinista che per anni, assieme a Uto Ughi, ha incarnato l'idea di «violinista italiano». Si tratta di Salvatore Accardo, 73 anni, in uscita con un cofanetto di 6 cd Decca che raccolgono incisioni storiche dell'artista (fra il 1974 e il 1987), tra cui il Concerto per violino e il Doppio Concerto di Brahms, due Concerti di Tartini e le 6 Humoresques op. 1 di Sibelius. Accardo ne parla con Alberto Cantù, musicologo di riferimento nell'universo del violino.

Infine, la Società del Quartetto, per il 20 promette una serata di qualità con il duo violino-pianoforte Viktoria Mullova e Katia Lebèque e un programma che accosta Toro Takemitsu e

Arvo Paart al classico Mozart e al Romanticismo di Schumann. Mullova è una violinista 55enne, russa, capace di spingere lo sguardo oltre il repertorio tradizionale: in questo, sulla stessa lunghezza d'onda della Lebèque.

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