Studente preso a pugni in treno: 20enne in cella

Rapinatore pakistano sulla linea Albairate-Saronno forse coinvolto in altre aggressioni

Studente preso a pugni in treno: 20enne in cella

Si era ormai specializzato nel seminare il panico a bordo dei convogli delle Ferrovie Nord e, in particolare, sui treni lungo la linea Albairate-Saronno. La base logistica di questo ragazzo appena ventenne di origine pakistana, ma residente a Desio e arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri della compagnia di Desio, era la stazione ferroviaria di Lissone. L'episodio più grave è accaduto l'8 febbraio quando il giovanissimo malvivente ha aggredito a calci e pugni uno studente 16 enne che in tarda mattinata, poco prima delle 14, tornava a casa da scuola e pure lui residente proprio a Lissone. Un assalto improvviso e violentissimo attraverso il quale è riuscito a portargli via lo smartphone e 20 euro in banconote.

A quel punto il ragazzo credeva di farla franca, ma non gli è bastato coprirsi il volto con cappellino e mascherina: la minuziosa ricostruzione dei fatti da parte dei militari dell'Arma ha permesso comunque di individuarlo. I carabinieri sono infatti partiti dal racconto della vittima per poi proseguire con l'acquisizione delle immagini del sistema di video sorveglianza della stazione ferroviaria e in altri punti strategici della città, riuscendo così a trovare delle immagini in cui il malvivente, allontanatosi dal luogo della rapina, si era tolto cappellino e mascherina, proseguendo la sua fuga a volto scoperto. E diventando così riconoscibilissimo. Un lavoro certosino quello dell'Arma e proprio grazie a quelle immagini, si è riusciti a identificarlo compiutamente.

A quel punto, la Procura della Repubblica di Monza, condividendo integralmente le risultanze delle indagini condotte dai carabinieri, ha richiesto e ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita lunedì giornata dai militari.

Il giovane pakistano arrestato - che ha alle spalle precedenti specifici, ovvero per reati di tipo predatorio - potrebbe essere coinvolto in una serie di episodi di aggressione e rapina (quindi vere e proprie «fotocopie» di quello per cui è finito in manette) sempre a bordo treno e sempre lungo la medesima tratta ferroviaria dove a febbraio è stato protagonista dell'assalto allo studente 16enne, ovvero la Albairate-Saronno.

Gli investigatori della compagnia di Desio e la Procura di Monza stanno valutando le sue effettive responsabilità su almeno altri tre-quattro episodi che potrebbero portare la sua «firma».

Intanto sui fatti di Lissone il ventenne ha negato decisamente ogni addebito. «Non sono stato io, non c'entro nulla con questa storia» ha dichiarato con veemenza ai carabinieri. Che certo non si sono lasciati incantare.

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