Sulla sicurezza il sindaco balbetta e va ripetizione dal prefetto Saccone

Sala: "Mai sottovalutato il problema, i milanesi molto sensibili. A dicembre tra polizia e vigili avremo sulle strade 500 agenti"

Sulla sicurezza il sindaco balbetta e va ripetizione dal prefetto Saccone

Forse qualche dubbio al sindaco deve essere venuto in questi giorni e la presa di coscienza dell'assoluta mancanza del polso della situazione devono averlo spinto ad andare dal prefetto a prendere ripetizioni. Ecco quindi che ieri mattina ha incontrato Renato Saccone per farsi dare rassicurazioni sugli arrivi delle forze dell'ordine sbandierate dal ministro dell'Interno Luciana Larmorgese. «Da inizio settembre, come mi ha confermato stamattina il prefetto - dichiara il sindaco Beppe Sala sulla sua pagina facebook - avremo 250 agenti in più sulle nostre strade (tra polizia di Stato e carabinieri). Recentemente abbiamo inserito nuovi organici nella polizia locale ed entro dicembre la forza aumenterà di più di 200 persone. Quindi a fine anno avremo quasi 500 persone in divisa in più sulle nostre strade e nelle nostre piazze».

Il primo luglio sono arrivati in città 310 poliziotti di cui 14 effettivi e 296 in prova, contestualmente ne sono stati trasferiti 260. Il 23 febbraio ne erano stati mandati da Roma 196 di cui 21 effettivi e 175 in prova (s)compensati da 168 trasferimenti. Il 22 dicembre è previsto un nuovo invio di agenti da Milano, ma tant'è.

Al di là della questione numerica, quello che stupisce è il continuo tentativo, del sindaco di ribadire la propria posizione, «non c'è mai stata sottovalutazione del problema sicurezza» e di insistere sulla «percezione di sicurezza (che) può contare di più del fatto che i reati siano oggettivamente calati». Comunque «la sensibilità dei cittadini è ed è sempre stata alta» sottolinea. Milanes mai cuntent diceva l'ex sindaco Gabriele Albertini e questo la dice tutta sul modo in cui la sinistra continua a maneggiare la patata (bollente) della sicurezza.

«Continuare a parlare ancora di percezione, come fa Sala, è un insulto ai cittadini milanesi che da anni vedono, soprattutto nelle periferie ma ora anche in zone centrali, un'insicurezza dilagante e un degrado crescente - attacca Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega- Sala e la sua giunta dicono che stanno ragionando, purtroppo ragionano da tempo senza trovare soluzioni perché in fondo, a loro, della sicurezza dei milanesi non interessa». Per rendersi conto di cosa intende la consigliera delle Lega basta leggere i commenti dei cittadini sulla pagina facebook del sindaco: «Zona Ovest limitrofa a zona Aler di San Siro!!! Sempre più pericolosa con piccoli gruppi di ragazzi stranieri e sbandati. Ripristinate legalità nella zona». «Buongiorno sindaco, oltre alle strade vanno pattugliati i mezzi pubblici, in particolare le tratte della metropolitana. Sulle carrozze della metro si assiste giornalmente ad atti di prepotenza e tracotanza». Ancora: «Per favore, li mandi in Corvetto. È diventato veramente uno schifo (e ci vivo da 39 anni)». E sulla percezione della sicurezza dei milanesi: «Ci tengo a farle presente che sono diminuiti i reati in valore assoluto, ma sono aumentati (il 21,59% negli ultimi 10 anni) i furti con strappo. È logico che il cittadino medio non si senta al sicuro se gli scippi sono all'ordine del giorno».

Dai bivacchi della Stazione Centrale al parcheggio di Lampugnano, «dalla piazzetta Serlio e corso Lodi, in particolare da Brenta in giù» a Niguarda, da viale Monza vicino agli svincoli che portano a via Fortezza e via Doberdò a piazzale Bande Nere, il cahier de doléances dei milanesi è lungo e articolato e si riassume bene nell'invito: «Venga nelle periferie sindaco caro...».

Nella stessa giornata hanno lasciato di sasso agenti e olitici le dichiarazioni (fuori tempo massimo) del calciatore del Milan Tiemoue Bakayoko, perquisito il 3 luglio durante un controllo: «Il problema non è l'errore, ma la metodologia utilizzata. Mi sono ritrovato l'arma a un metro da me e del passeggero. Ci hanno chiaramente messo in pericolo a prescindere dalle ragioni che hanno portato a fare questo».

«Il protocollo è quello» liquida la questione il presidente di Regione Lombardia Attilio

Fontana, mentre l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato dice che «il calciatore, a distanza di 17 giorni dal fatto, dichiara che gli agenti hanno messo in pericolo lui e il passeggeri. Peggio la pezza del buco!».

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