Una guerra da 40 milioni di euro. Quanto vale il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione, che questo pomeriggio si incontreranno per cercare un accordo sul bilancio. O meglio sulla sforbiciata da fare alle spese dellamministrazione per ridurre la pressione fiscale, che questanno vale la bellezza di un miliardo e 236 milioni di euro contro i 547 del 2011. La posta in gioco è alta, soprattutto perché grava sulle spalle dei milanesi. Lamministrazione dei gabellieri arancioni è riuscita a raddoppiare le tasse in un solo anno: così se laddizionale Irpef, già ritoccata verso lalto nel luglio scorso, valeva 36 milioni di euro nel 2012 lieviterà a 62. LIci, che nel 2011 ammontava a 285 milioni, questanno cambia nome e raddoppia passando a 495 milioni - stando a oggi, ovvero prima della discesa nellarena del consiglio -. Con una differenza: se nel 2011 lintero gettito finiva nella casse di Palazzo Marino, questanno 370 milioni andranno dritti a Roma. Aumentata anche la Tarsu che dovrebbe salire nelle intenzioni della maggioranza, vigilata speciale dellassessore al Bilancio Bruno Tabacci (anche questa delibera deve ancora passare dallaula), da 196 a 252 milioni. Imposte cui vanno aggiunte il nuovo regolamento per loccupazione del suolo pubblico, meglio noto come Cosap, già in vigore, che frutterà 45 milioni contro i 30 del 2011 e la nuova tassa di soggiorno, di cui lopposizione con la maratona consigliare di una settimana fa, è riuscita a far slittare la data di entrata in vigore al 1 settembre, 12 milioni di euro.
Quaranta milioni dicevamo: così se la richiesta del Pdl è di tagliare la spesa complessiva di 75 milioni di euro, il Pd sembra essere fermo a 35 milioni di euro, di cui 25 di bonus governativo per i comuni virtuosi che approvano il bilancio entro il 30 giugno e 10 milioni subito. Una disponibilità che «fa ridere» il consigliere comunale della Lega Alessandro Morelli. Così Riccardo de Corato, vicepresidente del consiglio comunale del PdL che non ha nessuna intenzione di cedere: «la maggioranza deve capire che deve mettere mano alla spesa per ridurre la pressione sui milanesi, diventata insostenibile. Tra Imu, Tarsu e Irpef bisogna tagliare per 75 milioni di euro, altrimenti li terremo inchiodati in aula per una settimana solo con gli 8 emendamenti Irpef».
La vera battaglia che lopposizione intende giocare è sullImu, o meglio sulla seconda rata dal momento che oggi scade il termine per pagare la prima. Obiettivo: esentare le famiglie numerose, monoreddito e con portatori di handicap a carico. Non solo, cè anche il no profit: «è inaccettabile - tuona il capogruppo Pdl Carlo Masseroli che il Comune voglia tassare il no profit, così bisogna tutelare le start up delle aziende. Questo bilancio è paradossale: mentre famiglie e aziende tagliano le spese, il Comune le aumenta chiedendo soldi alle stesse famiglie e imprese già tartassate dal governo».
Stretto il margine di manovra a disposizione della maggioranza: le casse di piazza Scala sono pressoché vuote e servono sodi per garantire i servizi e portare avanti i progetti annunciati.
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