Le tasse trasformano il Comune in un ring

Le tasse trasformano il Comune in un ring

Venticinque ore no stop di consiglio comunale. La terza maratona nel giro di una settimana. Sui banchi di maggioranza e opposizione la discussione sul bilancio, per la precisione sull’addizionale Irpef. Dopo la seduta fiume sulla tassa di soggiorno di venerdì scorso, e la nuttata tra mercoledì e giovedì, il copione si è ripetuto tra venerdì e sabato sempre sulla delibera Irpef, ovvero al ritocco alla tassa sul lavoro dipendente che si aggiunge al ritocchino del luglio scorso. «La politica non è una questione muscolare, semmai di nervi»: non avrebbe potuto vedere più lontano l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci: i nervi sono saltati a più persone, rischiando di trasformare l’aula di Palazzo Marino in un ring. Sono quasi venuti alle mani i consiglieri del Pd David Gentili e del Pdl Pietro Tatarella.
Ad accendere la scintilla la capogruppo del Pd Carmela Rozza e il consigliere PdL Fabrizio de Pasquale che al termine di uno scambio di battute si sono presi a male parole: «È stata colpa ma mia - ha spiegato la Rozza sabato pomeriggio - abbiamo alzato troppo i toni, in un clima già di per sè molto teso». A fronte di uno scambio di accuse politiche e l’attacco del capogruppo del Pdl Carlo Masseroli al presidente del consiglio Basilio Rizzo che aveva giudicato illegittimi alcuni emendamenti della maggioranza - «siete ridicoli» - David Gentili ha «perso la testa» mentre stava parlando Tatarella, interrompendolo e aggredendolo. Sono dovuti intervenire i colleghi per fermarli. Così Rosario Pantaleo, che si era assopito, non ha preso bene le parole ironiche del capogruppo della Lega Alessandro Morelli: nel giro di qualche minuto, incalzato dal giovane capogruppo, monta su tutte le furie. La seduta viene interrotta per riportare la calma.
Al ritmo di un emendamento all’ora votato - ogni richiesta di modifica è stata accompagnata da almeno 3 subemendamenti - i consiglieri di maggioranza e opposizione si sono dati il cambio per 24 ore di fila in consiglio in un clima che ha visto alternarsi stanchezza e nervosismo. «Noi non ci fermiamo» tuona il vicepresidente del consiglio Riccardo de Corato. Addirittura il segretario del Pdl Angelino Alfano ha voluto ringraziare i consiglieri impegnati in un ostruzionismo durissimo contro l’aumento delle imposte «per la battaglia che stanno facendo contro l’aumento delle tasse e un’amministrazione che in un anno ha abbattuto tutte le tasse possibili». Opposizione all’ultimo sangue anche per i consiglieri del Carroccio: «Da qui non ci muoviamo, li costringeremo a stare in aula fino all’ultimo emendamento» rilancia Alessandro Morelli. Alle 16 di ieri ne mancavano ancora una sessantina di discutere, 180 compresi i subemendamenti, «al ritmo di uno all’ora, ci vorrebbe ancora una settimana» osservavano dai banchi del Pdl. «I cittadini sappiano che se non approviamo il bilancio entro il 30 giugno perdiamo il bonus governativo di 30 milioni di euro che avremmo usato per tagliare Imu e Tarsu» polemizza Rozza. «La scadenza è stata spostata ad agosto e noi siamo qui a difendere le tasche dei milanesi da 800 milioni di euro di stangata, somma ben più rilevante direi», ribatte de Corato.


Alle 17 si raggiunge un accordo, che è solo un rinvio: l’opposizione ritira parte degli emendamenti, lasciandone sul piatto solo 8 e la seduta viene aggiornata a domani. Nella mattinata però le parti si troveranno per cercare una mediazione che non riguarderà la sola Irpef, ma anche le successive delibere su Imu e Tarsu.

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