L'impennata del costo delle energia sta mettendo in ginocchio le famiglie milanesi e lombarde alle prese con la più grande crisi economica del dopoguerra e con l'aumento del costo della vita che sta già facendo sentire i propri effetti. Già negli ultimi 9 mesi, a causa dell'aumento dei prezzi energetici 830mila lombardi hanno saltato il pagamento di una o più bollette luce e gas. Il dato arriva dall'indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, che ha anche messo in luce come il numero di morosi sia destinato ad aumentare se i prezzi continueranno a crescere. L'analisi ha individuato in 569.000 il numero di residenti in Lombardia che potrebbero trovarsi nell'impossibilità di pagare le prossime fatture.
Ma il fenomeno riguarda anche le spese condominiali: sempre secondo l'indagine, sono 350mila i lombardi che hanno saltato una o più rate del condominio e se i rincari dovessero continuare 438mila potrebbero non pagare le prossime.
Intanto continua la messa a punto della misure per il risparmio energetico varate dall'amministrazione comunale. A fronte del decreto che ha stabilito uno slittamento di due settimane delle date convenzionali per l'accensione dei riscaldamenti (si accenderanno una settimana dopo e si spegneranno una settimana prima al Nord), e il limite di 19 gradi per la temperatura interna alle abitazioni, ieri Palazzo Marino, a fronte delle temperature quasi estive, ha deciso di ritardare ulteriormente il via alla stagione termica. «Le alte temperature registrate in questi giorni, insolite per la stagione, oltre a un innalzamento dei Pm10 presenti nell'aria della città affiancato dall'esigenza di ridurre i consumi, hanno motivato il Comune a posticipare l'accensione degli impianti di riscaldamento» si legge nella nota. Il sindaco Beppe Sala ha firmato ieri l'ordinanza per la riduzione del periodo di esercizio degli impianti termici a combustione a uso riscaldamento, posticipandone l'accensione al 29 ottobre. «Il provvedimento - sottolinea il Comune - è in continuità con il piano nazionale di contenimento dei consumi di gas (dl Cingolani), che prevede, al fine dell'abbattimento dei consumi di gas naturale, l'introduzione di limiti di temperatura, di ore giornaliere di accensione, e di durata del periodo di riscaldamento» e «rafforza l'attenzione dell'amministrazione per la tutela e la qualità dell'aria visto che gli impianti termici a uso civile costituiscono una rilevante, anche se non la principale, fonte di emissioni di elementi di inquinanti atmosferici».
Il posticipo dell'accensione degli impianti non è previsto per ospedali,
case di cura e ricovero, nonché per le strutture protette di soggetti affidati a servizi sociali. Esentate anche scuole materne, asili nido oltre a piscine, saune ed edifici adibiti ad attività industriali e artigianali.
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