Mentre Areu, l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza sta verificando la presenza di aree idonee per adibirle a centri vaccinali di prossimità regionali, come supermercati e stazioni della metropolitana e mentre la Procura di Milano ha aperto un fascicolo conto ignoti su una vicenda di falsi green pass, continua la corsa dei lombardi a prenotarsi per la terza dose. Numeri da record che si portano dietro anche molte richieste di «prime dosi» e che coincidono con l'apertura, dal 18 novembre agli over quaranta: venerdì sono state oltre 156 mila le richieste sul sito della Regione. Una campagna che continua nonostante le resistenze di uno zoccolo duro di «no vax» e «no pass» che ieri, per il diciottesimo sabato consecutivo, sono scesi in piazza in centro e che incontra adesioni anche in ambito sanitario, laddove si parla sempre di più ormai di vaccinazione obbligatoria. «Nel quadro dell'obbligo del certificato verde si registra un incremento di sanitari che nell'ultima settimana hanno rifiutato di vaccinarsi- fa sapere una nota dell'assessorato del Dipartimento del Welfare lombardo- Si rileva un aumento degli atti di accertamento trasmessi dalle Ats: 166 in più rispetto alla settimana scorsa Per quanto riguarda le strutture pubbliche, alla data della rilevazione, si segnalano 530 sospesi (39 dirigenza, 491 comparto sanità) 25 in più rispetto la scorsa settimana, a fronte di 521 riammissioni a seguito di adempimento degli obblighi vaccinali, sei in più della scorsa settimana». Un dato che qualche perplessità la solleva ma che non pare preoccupare più di tanto Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale lombarda: «Qualcuno è ancora non dico restio ma sta lavorando nei reparti e non ha neanche tempo di vaccinarsi quindi non credo sia un problema di ritrosia al vaccino ma di trovare il tempo di farlo- aveva detto nei giorni scorsi- Così sugli operatori sanitari c'è una leggera risalita dei contagi. Nelle Rsa abbiamo vaccinato tutti con due dosi e stiamo facendo le terze dosi, altrove non ancora. Comunque auspico che il ministro della Salute determini l'obbligo per la terza dose di vaccino anti covid per tutto il personale sanitario».
Tutto ciò mentre ieri mattina nel cortile della Scuola Andersen Il coordinamento 15 ottobre, nato Trieste nei giorni di protesta dei portuali contro l'obbligatorietà del Green pass e del vaccino su iniziativa di Stefano Puzzer, portuale triestino, Dario Giacomini, radiologo vicentino sospeso, e Roberto Perga, vigile del fuoco ha presentato la sua Commissione di esperti, medici e scienziati chiedendo al governo di aprire con urgenza al Comitato tecnico scientifico un tavolo istituzionale. «Un confronto è doveroso nei confronti dei cittadini che sono stati martellati unilateralmente fino a oggi e servirà a farci capire di più», ha detto Puzzer.
Il comitato è composto da Alberto Donzelli, medico milanese in pensione, specialista in Igiene e Medicina preventiva con ruoli dirigenziali nella sanità pubblica e già membro del Consiglio superiore di sanità per tre anni; Paolo Bellavite, ematologo in pensione ed ex docente di Patologia generale a Verona; Marco Cosentino, docente ordinario di Farmacologia all'Università dell'Insubria; Giovanni Vanni Frajese, endocrinologo e professore associato all'Università di Roma «Foro Italico»; Patrizia Gentilini, oncologo ed ematologo che ha lavorato all'ospedale di Forlì; Eugenio Serravalle, pediatra a Pisa con competenze in strategie vaccinali per l'infanzia.
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