Quando tutti pensavano, vista l'età e il buio, che fosse rimasta vittima di una violenta caduta, è stata lei, e solo lei - dal suo letto d'ospedale dove si trovava con una frattura vertebrale, un trauma cranico e facciale e una miriade di contusioni di vario genere - a rimettere ordine in tutta la vicenda. Spiegando chiaramente a una nipote prima e ai carabinieri poi che i suoi anni (78) non c'entravano proprio niente (anzi, in una situazione «normale» avrebbero costituito un deterrente) con quel che le era accaduto. Quando, la sera prima, un vicino di casa ubriaco fradicio e con meno della metà delle sue primavere (lui è 33enne,ndr) l'aveva aggredita nel vano condominiale delle spazzature, cercando di abusare di lei e picchiandola con un foga inaudita quando aveva cercato di resistergli.
Questa bruttissima storia inizia giovedì a Bellusco, nel Vimercatese. La vittima è una vedova italiana che abita sola in uno stabile di via Milano 11. Intorno alle 19 l'anziana è andata a buttare la spazzatura nell'apposito spazio condominiale. Un gesto abitudinario, quasi meccanico, una consuetudine di pochi istanti che certo non può definirsi azzardata e tanto meno pericolosa. E invece è proprio lì, nel vano rifiuti, che la poveretta incontra il suo «mostro», Ioan Rusu. Un vicino dall'apparenza innocua, un operaio romeno pregiudicato che però abita nel medesimo palazzo con moglie e figli. Non era la prima volta che i due s'incontravano, ma forse non erano mai stati tanto vicini e soli. E Rusu, probabilmente, non era mai stato tanto ubriaco.
L'uomo, infatti, in un primo momento ha tentato di abusare sessualmente della vedova, tappandole la bocca, obbligandola a inginocchiarsi a terra e, addirittura, stringendole il busto tra le cosce per trascinarla nel vano contatori dove si è denudato. Quando però l'operaio ha mollato la presa e le ha lasciato libera la bocca, l'anziana ha cominciato a urlare. E lui, prima di scappare, forse proprio per non essere riuscito ad abusare di lei, si è accanito sulla donna prendendola a calci e pugni, prendendola per i capelli e sbattendole la testa a terra e contro il muro più volte. Quindi se n'è tornato in casa, lasciandola a terra priva di sensi.
Quando sul posto arrivano gli operatori del 118 - avvertiti dai vicini che, allarmati dalle grida, avevano raggiunto il vano contatori e prestato i primi soccorsi all'anziana - quel che è accaduto non è chiaro. Lo spiegherà solo la mattina dopo la stessa vittima alla nipote. Che, raggiunta la zia al capezzale dell'ospedale di Vimercate dov'è ricoverata, capisce che la nonna non è caduta. «Io non sono caduta, sono stata aggredita e quasi violenta» spiega la nonnina alla parente sbalordita.
A quel punto vengono allertati i carabinieri. Che in poche ore individuano il presunto colpevole.
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