Peggiora la situazione nella nostra regione che da domani entrerà di nuovo in fascia arancione. L'impennata dei contagi e l'aumento dei ricoveri fa sì che la Lombardia sia «caratterizzata da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto». Ci si può muovere, muniti di autocertificazione, soltanto per motivi di lavoro, salute, emergenze e per accompagnare i figli a scuola. Ed è vietato spostarsi in un comune diverso da quello di residenza o abitazione, tranne per «comprovate esigenze». Rimane in vigore il coprifuoco, i negozi al dettaglio sono aperti, i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Sospese le attività di ristorazione come bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad eccezione dell'asporto.
«Questi provvedimenti ripropongono le stesse prassi che ci hanno fatto già tanto male. Siamo impotenti - attacca il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani commentando le prime anticipazioni del nuovo Dpcm che sembrano stabilire il perdurare dell'obbligo di chiusura a cena anche per i ristoranti in zona gialla -. Nonostante le rassicurazioni che ci erano state fatte e nonostante il presidente del Consiglio, Mario Draghi ci abbia detto che era intenzionato a far ripartire in sicurezza le imprese ci ritroviamo a punto e a capo». Sulla pericolosità dei pubblici esercizi per il diffondersi del contagio Stoppani aggiunge che «i ristoranti non sono il problema ma la soluzione perché, nonostante i divieti e le colorazioni, oggi in giro per la città vediamo assembramenti in strade e piazze con persone senza precauzioni. Se queste persone cominciassimo a metterle sedute, le metteremmo in sicurezza all'interno dei nostri locali».
Sui «comportamenti sbagliati» ieri anche il sindaco Beppe Sala è intervenuto strigliando i milanesi: «Era previsto l'arrivo di questa terza ondata ed è successo. Diciamo la verità, alcuni nostri comportamenti l'hanno favorita. Ci sono immagini che tutti abbiamo in testa: i tifosi fuori da San Siro prima del derby, i Navigli pieni che ormai sono diventati set ideale per catturare un'immagine di gente assembrata. La verità è che a volte il rispetto delle regole manca davvero - prosegue il sindaco -. Ieri sera ho fatto un giro per la città e ho visto troppi gruppetti di persone a chiacchierare, con la mascherina abbassata: i gruppi sono talmente tanti che diventano incontrollabili dalle forze dell'ordine». Sala ha quindi annunciato il rafforzamento dei controlli già in serata.
«Dove sono i controlli anti-assembramento della Polizia Locale soprattutto nelle zone della movida? -si chiede il consigliere comunale di FdI Riccardo de Corato -. I Navigli, Corso Como, Corso Sempione sono zone franche dove non si vedono vigili a contenere gli assembramenti e a verificare il rispetto delle norme anti contagio. Invece di fare la morale ai cittadini, Sala svolga il ruolo che gli compete e organizzi seri controlli».
Allo stesso tempo il sindaco ha riacceso le telecamere di Area C, provvedimento che stride con la situazione. «Forza Italia chiede che da lunedì Area C sia spenta.
La Ztl è incompatibile con la zona arancione perché spinge all'utilizzo del mezzo pubblico. Ancora una volta i provvedimenti di Sala non solo sono inutili e dannosi ma anche imprevidenti» polemizza il capogruppo a Palazzo Marino Fabrizio De Pasquale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.