Truffa dei falsi rivelatori di gas, 400 euro estorti con l’inganno

Giro d’affari di 110mila euro. Nella trappola soprattutto anziani. I casi finora accertati sono 48, ma sarebbero almeno trecento

Truffa dei falsi rivelatori di gas, 400 euro estorti con l’inganno

Scoperta mega truffa ai danni soprattutto di persone anziane. Dei falsi addetti si presentavano a casa delle vittime e le ingannavano facendo credere loro che fosse obbligatoria l’installazione di nuovi rivelatori di gas e monossido. Il tutto alla modica cifra di circa 400 euro. I poveri ignari acquistavano il prodotto senza ribattere, a volte anche più di uno. Arrivavano presentandosi come dipendenti di una azienda inesistente, la G.a.s., Group ali service, e pubblicizzavano questi strumenti a loro detta fondamentali per la sicurezza dell’abitazione in questione. Peccato però che questi strumenti spacciati per rilevatori di gas e venduti a 399 euro, in realtà costassero poche decine di euro.

La mega truffa è stata sgominata dal pool della Questura di Milano che si occupa di raggiri a danno di soggetti deboli. L’indagine è stata seguita dalla polizia giudiziaria coordinata dai pubblici ministeri Eugenio Fusco e Enrico Pavoni. Fino a questo momento sono 48 gli episodi accertati ma, secondo gli inquirenti, si parlerebbe di almeno 300 casi, tutti avvenuti tra novembre 2018 e febbraio 2019. Per un valore di almeno 110mila euro. I truffatori si facevano solitamente pagare tramite bancomat.

Cinque giovani italiani, di età compresa tra i 22 e i 38 anni, hanno adesso l’obbligo di dimora. Solo il capo della banda, un 61enne, sarebbe al momento indagato. Il pm Fusco ha spiegato l’operazione “Non ci interessava contestare un episodio in più o in meno, quanto prevenirne altri in seguito. Per questo abbiamo chiuso in fretta le indagini. Riteniamo importante diffondere queste informazioni nella speranza che le vittime si rendano conto di essere state truffate, riconoscendo dalle fotografie i loro truffatori o gli oggetti che sono stati loro venduti”.

Nella mattinata di ieri, lunedì 23 settembre, sono stati perquisiti alcuni appartamenti e sequestrati diversi oggetti come giubbini, volantini, cappellini, falsi tesserini, elenchi di possibili vittime e rilevatori di fumo. Sarebbero stati trovati anche moduli per eventuali richieste di recesso. In quel caso venivano restituiti i soldi. Probabilmente per non rischiare denunce che avrebbero potuto far saltare l’intera truffa. I delinquenti passavano qualche giorno prima nelle portinerie per attaccare il foglio con scritto quando gli addetti, tecnici referenziati ovviamente, si sarebbero presentati nelle varie abitazioni. Una volta entrati cercavano in tutti i modi di convincere il malcapitato che l’installazione era assolutamente obbligatoria per la sicurezza sua e dell’intera casa.

L’indagine era iniziata il 14 dicembre del 2018 quando una signora aveva voluto vederci chiaro e aveva quindi chiamato d’urgenza il pool antitruffe avvertendoli che vi era un addetto del gas in casa sua. Quando gli agenti sono giunti sul luogo hanno bloccato il ragazzo e controllato i suoi documenti. Con sé aveva il pos per il pagamento, un blocchetto di ricevute e i dispositivi da vendere. Subito le Forze dell’ordine hanno fatto visita a due truffati poco prima. Uno di loro aveva addirittura sborsato 1,197 euro per tre dispositivi comprati.

L’altro invece, per sua fortuna, aveva avuto un problema con il bancomat proprio nel momento di effettuare il pagamento. Entrambi hanno riconosciuto il truffatore fermato, era lo stesso che si era recato anche in casa loro.

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