"Anziani non uscite di casa"

La Regione Lombardia studia una "assistenza soft" per gli over 65. Gallera e Foroni visiteranno le aree di Lodi e Cremona

"Anziani non uscite di casa"

La sanità privata che scende in campo, un'infornata di camici bianchi da impiegare nelle strutture critiche, un auto-isolamento «soft» per gli over 65. Sono queste le novità più importanti del nono giorno di emergenza coronavirus.

Nel corso della conferenza stampa col governatore Attilio Fontana, giunto al quarto giorno di auto-isolamento, i numeri li ha aggiornati l'assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera: sono stati registrati 984 i casi positivi in Lombardia, su un totale di 6.879 tamponi effettuati. I ricoverati (non in terapia intensiva) sono 406, quelli in terapia intensiva 106 e in isolamento domiciliare ci sono 375 persone, mentre i dimessi e trasferiti al domicilio sono 73 (a volte ancora positivi ma guariti). Le persone morte sono 31, erano anziani o con quadro medico già complesso.

Questo è il cuore del problema: da un lato l'alta contagiosità, dall'altro i rischi che corrono le persone anziane in assenza di un vaccino. Il pericolo, a detta di esperti e istituzioni, è che i reparti di terapia intensiva si intasino mandando in crisi gli ospedali e compromettendo la possibilità di fornire a tutti cure adeguate come adesso.

Fondamentale ridurre la possibilità di contagi e quindi rallentare la vita sociale. Fondamentale ridurre in particolare l'esposizione degli anziani. Ecco la calda raccomandazione della Regione. «Il nostro messaggio - ha detto Gallera - è che tutti gli over 65 rallentino il più possibile gli scambi di socializzazione, perché sono i più vulnerabili». Oggi stesso la Regione metterà in campo un piano coi sindaci: «I Comuni hanno una competenza e un'esperienza importantissima - ha ricordato Gallera - basti pensare al piano caldo e al piano freddo, o ai pasti a domicilio. Li attiveremo subito perché si mettano a disposizione per le persone over 65, perché queste non debbano uscire di casa». «Importante», per Gallera: «Quella è l'età più vulnerabile: tutti i decessi sono superiori ai 65 anni. Se queste persone si muoveranno poco, potrebbe essere risolutivo per il contenimento del virus».

Fra le misure messe in campo, quelle sul fronte sanitario in senso stretto. E i rinforzi che arriveranno anche dagli ospedali privati: «Il settore privato che ha dichiarato la volontà di collaborare in maniera fattiva» ha annunciato Fontana. Già oggi 14 medici entreranno nel nostro sistema per collaborare. Altro settore critico, gli infermieri. «In aprile si devono laureare solo a Milano 150 infermieri - ha detto Gallera - e sono molti altri in Lombardia. Abbiamo chiesto di anticipare le lauree per immettere nel sistema queste risorse. Mi ha contattato il rettore di Bergamo e mi ha detto che faranno discussioni di laurea in teleconferenza per avere un nuovo numero di infermieri per il 10 marzo».

Oggi la Regione approverà delibera che prevede lo stanziamento di 40 milioni di euro per le aziende per l'acquisto di materiale e per approntare i posti letto delle malattie infettive e che prevede i primi 10 milioni di euro per l'assunzione del personale.

E oggi due assessori saranno in visita a Lodi, a Cremona e a Codogno, che è zona rossa: «Avrei voluto farlo personalmente - ha detto Fontana - ma, visto il periodo di autoisolamento al quale sono costretto, ho chiesto i miei assessori Giulio Gallera e Pietro Foroni di dimostrare concretamente la mia vicinanza ai lombardi che vivono nella zona rossa e non possono muoversi».

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