Uccide il vicino di casa dopo l'ennesima lite: «Faceva troppo rumore»

Uccide il vicino di casa dopo l'ennesima lite: «Faceva troppo rumore»

Nella notte tra sabato e domenica, sottoposto dagli inquirenti a un pressante interrogatorio, l'idraulico 56enne Luigi Nasti ha confessato di essere l'assassino del vicino di casa Rosario Puleo, 47 anni, conducente dell'Atm, sposato e padre di due figli di 19 e 22 anni. Sabato mattina alle 5 Nasti ha atteso che l'uomo uscisse dalla sua villetta e l'ha accoltellato lì, in via Mozart, a Mulazzano, nel parcheggio davanti alle villette alle rispettive abitazioni, sotto gli occhi di moglie e figli. «Perché - avrebbe spiegato agli investigatori - faceva troppo rumore». Quindi Nasti dice di aver lanciato l'arma del delitto in un campo non lontano. Ma quel coltello, i carabinieri, lo stanno ancora cercando.
Questo quindi il tragico epilogo di anni di dispetti, insulti, litigi e querele tra i due vicini. L'ultima denuncia presentata da Puleo ai carabinieri di Tavazzano (Lodi) nei confronti del suo futuro assassino - anch'egli sposato e con due figli - risale a tre giorni prima dell'omicidio, cioè alla mattina di Natale.
La tragedia si poteva quindi evitare? I carabinieri assicurano che il clima creatosi tra i due uomini, almeno fino a queste festività, non destava particolari preoccupazioni e che i loro litigi, ben noti a tutti, non erano mai degenerati e venivano tenuti sotto controllo. Gli investigatori assicurano inoltre che i punti salienti della recentissima denuncia inoltrata dall'uomo assassinato non costituiscono la causa principale dell'omicidio, nato invece da anni e anni di dissapori mai sopiti.
C'è voluto un po' affinché i carabinieri avessero un quadro chiaro della situazione. I testimoni dell'omicidio non erano pochi, no. Tuttavia si trattava di parenti delle due famiglie coinvolte che, durante gli interrogatori, sono risultati spesso inattendibili. Lo stesso reo confesso ha tentato fino all'ultimo di negare qualsiasi addebito. Sentito subito dopo il fatto Nasti ha assicurato ai militari che lui con quel fattaccio non c'entrava proprio nulla. È crollato e ha confessato solo dopo ore d'interrogatorio serrato. L'uomo ora si trova rinchiuso nel carcere di Lodi in attesa dell'interrogatorio di garanzia.
Dopo l'omicidio di Puleo il quartiere residenziale si è praticamente fermato. Persiane tirate giù, porte chiuse a due mandate, nessuno ha voglia di parlare da queste parti. E tanto meno i componenti delle due famiglie, che dopo essere stati «torchiati» in caserma per tutta la notte hanno fatto ritorno a casa solo ieri in mattinata. Ora le indagini dei carabinieri di Lodi proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità. Se sarà ritrovata l'arma del delitto, infatti, resterà da chiarire come ha fatto Nasti a procurarsela. E non solo.

Sono diversi ancora gli aspetti da approfondire. L'interrogatorio di garanzia, che verrà condotto dal gip di Lodi, potrà far luce, ulteriormente, sulla vicenda. Sempre che Nasti non si avvalga della facoltà di non rispondere.

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