"Vaccino, siamo pronti". Le prime 1.620 dosi fra 5 giorni al Niguarda

Il 27 via alla distribuzione, partono i medici. Trasporti: a gennaio serviranno 130 milioni

"Vaccino, siamo pronti". Le prime 1.620 dosi fra 5 giorni al Niguarda

«Siamo pronti» annuncia l'assessore al Welfare, Giulio Gallera, facendosi ritrarre a Niguarda intento a indicare uno dei «frigoriferi» destinati a contenere i vaccini Covid che presto saranno distribuiti anche in Lombardia.

«Il 27 mattina arriveranno a Niguarda 1.620 dosi - ha detto intorno alle 12 nella conferenza stampa di fine anno il governatore Attilio Fontana - e da qui saranno distribuite nelle 11 province lombarde oltre a Milano, dove verranno simbolicamente inoculate ai primi cittadini lombardi che rappresentano le reti che si dedicano alla salute dei cittadini. Poi entro fine anno o ai primi del 2021 inizierà ad arrivare la fornitura sostanziale per consentire la vaccinazione di tutti gli abitanti della Regione».

Mercoledì la campagna del vaccino anti-Covid sarà presentata. «È già stato predisposto il piano vaccinale che comprende 65 posti di stoccaggio - ha spiegato Fontana - è tutto preparato, varieranno le modalità, ma tutto è pronto». Sulle sedi della campagna vaccinazione, Fontana spiega che «si potranno fare anche essere gli ospedali». Ci siamo, dunque. E rassicuranti paiono le prime valutazioni degli esperti sull'efficacia del vaccino anche nei confronti della nuova variante che viene chiamata «inglese» ma è già comparsa in vari Paesi. «Come Regione Lombardia ci siamo subito attrezzati per individuare il virus modificato - ha dichiarato Fontana, nel corso del punto stampa di mezzogiorno - ma per ora in Lombardia non abbiamo rinvenuto alcun caso». «Da quello che si legge e dalle prime dichiarazioni degli esperti - ha confermato - la variazione non incide né sulla gravità della malattia né sulla possibilità di utilizzare i vaccini», ha aggiunto il governatore.

Ora, le istituzioni sono al lavoro sulla ripresa dopo il 6 gennaio. Palazzo Lombardia ritiene «necessario arrivare alla dilazione delle attività scolastiche e lavorative». La Regione è pronta a sostenere una presenza del 75% degli studenti «anche se - ha precisato Fontana - sottolineiamo l'opportunità di una presenza al 50% almeno i primi giorni». La ripresa graduale e scaglionata di scuole e uffici - secondo il governatore - è «la strada giusta per evitare assembramenti sui trasporti nelle ore di punta», ma resta la richiesta di ulteriore trasferimento di risorse per potenziare il trasporto locale. «Comunque dovremo integrare il trasporto pubblico - ha infatti detto Fontana - e per fare ciò sono necessari 130 milioni».

Palazzo Lombardia vive un passaggio delicato. L'emergenza drammatica della prima ondata è alle spalle ma non è chiaro se la seconda sia definitivamente superata. Fontana ieri ha glissato con disinvoltura sull'ipotetico rimpasto di giunta, soffermandosi invece sulla riforma della sanità, che si annuncia aperta, opposizioni permettendo, ma anche rapida Tecnicamente sarà un progetto di legge condiviso - ha annunciato Fontana - Vogliamo ci sia un confronto ampio, vogliamo raccogliere tutte le indicazioni che saranno avanzate».

I 5 Stelle hanno già fatto capire che non intendono partecipare a questo percorso se non ci sarà un nuovo assessore. Il Pd da parte sua è diviso fra un'ala oltranzista animata dall'eurodeputato Pierfrancesco Majorino, che sembra minoritaria, e una più dialogante e «responsabile» che è uscita allo scoperto anche col documento di «Base riformista», corrente interna che ha chiesto una trasformazione del Pd «da partito da partito di opposizione a partito di governo per la Lombardia e per l'Italia».

Majorino ieri ha cercato il sostegno dei suoi: «Dobbiamo essere più moderati nei confronti di Fontana?» ha chiesto retoricamente, ma ai colleghi di partito che prospettavano un'improbabile compattezza del Pd, ha risposto ammettendo: «Non mi pare compatto evidentemente ci sono posizioni diverse».

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