Violentata sotto casa La madre: «Ora devono catturare quella bestia»

Lo sguardo della madre è pensieroso, spaventato, ma le parole sono decise. «Mia figlia Laura adesso sta bene, ma non ha voglia di parlare con nessuno... Anche mio genero ci ha fatto promettere di non parlare, di non divulgare la notizia. In fondo si è trattato semplicemente di un’aggressione, no? Spero solo che quella bestia che ha assalito Laura venga catturata. Perché ci sono tante ragazze che cominciano ad avere molta paura in questa zona».
Ieri pomeriggio, Affori, via Vignati. Lo stabile è signorile e ha sette piani. Laura, 31 anni, di origini pugliesi, vive con il padre, la madre, il fidanzato e la sorella maggiore. È la seconda di tre sorelle, lavora nell’hinterland.
E mercoledì sera, mentre rincasava, è stata violentata da un nordafricano. Lo straniero l’ha seguita, entrando dal cancello che la giovane ha aperto con un telecomando e l’ha aspettata nell’androne del palazzo. Quando Laura, dopo aver parcheggiato nel box la sua utilitaria, ha fatto per salire a casa, si è trovata davanti lo sconosciuto.
Che, dopo averla schiaffeggiata violentemente, l’ha trascinata ancora verso i garage, l’ha rapinata di cento euro (il contante che la giovane aveva nella borsetta) e dell’orologio da polso, le ha tappato la bocca, l’ha spogliata parzialmente e ha abusato di lei non dopo averle sferrato un pugno in testa. Lo stupratore è fuggito solo quando Laura, con inaspettata freddezza (vista la situazione) ha abbassato le leve di alcuni contatori della luce facendo accorrere la sorella e altri vicini di casa. L’uomo è fuggito dopo aver sentito i rumori per le scale portandosi via la refurtiva.
I genitori, che gestiscono un’attività in zona e sono conosciuti da tutti, proteggono Laura. Com’è normale che accada in una famiglia quando a un componente succede qualcosa di brutto. E la mamma - che abbiamo incontrato nel cortile davanti al palazzo con il ragazzo di Laura (un giovane, anche lui pugliese, che è in procinto di convolare a nozze con la ragazza) - quando parla di ciò che è capitato a sua figlia dice sempre «aggressione» e mai «stupro» o «violenza». Che è invece purtroppo quello che è accaduto secondo il racconto dei carabinieri.
«Ho tre figlie, due vivono con me - sussurra la madre prima di andarsene con il futuro genero -. Laura adesso sta bene, spero solo che lo prendano quello... Non posso parlare, non voglio dire altro... Lasciateci in pace, lasciateci stare».
Ora però nel quartiere c’è paura.

Quello che è accaduto a Laura poteva succedere a qualsiasi altra donna che si ritrova alle nove di sera a rientrare a casa dal lavoro. E lo sgomento si unisce alla speranza che quel bruto con la felpa calata sul volto finisca presto dietro le sbarre. Il più in fretta possibile.

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