La vita di Trumbo all'Oberdan

Lo scenaggiatore che Hollywood cancellò

Dalton Trumbo, morto nel 1976 a 72 anni, è figura notissima agli appassionati di cinema. Meno famoso è invece per tutti coloro che non conoscono la lunga storia di un autore di alcune tra le più celebri produzioni di Hollywood, pur restando sempre in secondo piano. Alla fine del 2015 è uscito un film L'Ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo, firmato da Jay Roach, re della commedia leggera americana con Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi con la coppia Robert De Niro e Ben Stiller. Con L'ultima parola, apparso troppo fugacemente nelle sale italiane, Roach ha proposto un film di grandissimo spessore in cui i protagonisti Bryan Cranston (Salvate il soldato Ryan, Little miss Susnhine e The detachment) e Helen Mirren (The queen e Amore, cucina e curry) ripercorrono la vita di uno sceneggiatore e soggettista rimasto ingiustamente a lungo nell'ombra.Ora L'ultima parola viene riproposto allo spazio Oberdan che dedica a Dalton Trumbo una retrospettiva partendo proprio da La vera storia di Dalton Trumbo, in programma oggi alle 16.30, venerdì alle 21.15 e domenica alle 18.45 in versione originale sottotitolata per spiegare i retroscena di un uomo che, a causa delle sue idee, ha pagato con 11 mesi di prigione la sua appartenenza agli Hollywood ten. Questi infatti erano legati al partito comunista americano e furono bersaglio del senatore Mc Carthy. Privati del lavoro dovettero celarsi, come Trumbo, sotto un falso nome per poter continuare a lavorare. Ai tempi dell'estromissione dall'universo cinematografico, Trumbo era uno degli sceneggiatori più pagati e cercati, ma le sue simpatie staliniste durante la seconda guerra mondiale gli alienarono i favori della scena politica e non solo. Gran parte della sua opera fu scritta dietro pseudonimo ma ciò non gli impedì di vincere due Oscar, con Vacanze romane di William Wyler nel 1954 e La più grande corrida di Irving Rapper due anni più tardi.

L'unico film girato da regista, E Johnny prese il fucile, (lunedì alle 17) risale al 1971 ma fu ideato proprio negli anni del conflitto. Nel 1939, nelle vesti di romanzo, vinse addirittura un prestigioso premio letterario.

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