Volantini fuori dalle moschee abusive: così la sinistra cerca i voti dei musulmani

Propaganda della sinistra fuori dalle moschee abusive di Milano in vista delle elezioni di ottobre: la denuncia della Lega

Volantini fuori dalle moschee abusive: così la sinistra cerca i voti dei musulmani

Sono gli ultimi giorni di campagna elettorale per i candidati sindaci che corrono per le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre. La sinistra, che ha candidato per un secondo mandato il sindaco uscente Beppe Sala, probabilmente ha deciso di tentare il tutto per tutto e, dopo l'appoggio di Carola Rackete (e dei centri sociali) ora cerca quello della comunità islamica, facendo distribuire volantini elettorali fuori dalle moschee abusive della città.

"Nonostante le promesse da campagna elettorale di cinque anni fa, il sindaco uscente è riuscito nell'impresa di non chiudere mezza moschea abusiva", attacca Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega a Milano. Poi, la Sardone prosegue: "Nonostante le promesse da campagna elettorale di cinque anni fa, il sindaco uscente è riuscito nell'impresa di non chiudere mezza moschea abusiva".

Nel corso di un sopralluogo nella moschea abusiva di via Cavalcanti, "dove più relazioni dei vigili del fuoco e della polizia locale hanno messo nero su bianco le irregolarità", l'esponente della Lega ha dichiarato nella nota di aver constatato la presenza di decine e decine di musulmani che si radunano in spazi non a norma per pregare. Quindi ha proseguito: "Perché la sinistra continua a tollerare questi abusi, si chiedono i cittadini, ma la risposta è semplice: per raccattare anche i voti di questi abusivi dopo quelli dei delinquenti dei centri sociali". Inoltre, Silvia Sardone ha dichiarato che "nei venerdì di preghiera, ci sono esponenti di sinistra che fanno campagna elettorale proprio fuori dai luoghi di culto irregolari. Pd e compagni sono proprio allergici alla legalità e alla sicurezza".

Stefano Pavesi, consigliere della Lega nel Municipio 8, ha eseguito un sopralluogo in via Lopez, a Quarto Oggiaro, dove la situazione non è certo migliore. "I residenti sono esasperati: è un fatto di sicurezza, decoro e rispetto delle regole. È davvero incomprensibile questo timore reverenziale della sinistra nei confronti dei musulmani, come se fossero intoccabili nonostante gli abusi conclamati che commettono", ha dichiarato il consigliere. La soluzione sarebbe lo sgombero, chiesto a gran voce dai residenti.

"Nei progetti di Sala c'è la regolarizzazione di quattro moschee abusive.

Si tratta di via Maderna dove c'è l'associazione Milli Gorus che è stata inserita nella black list governo tedesco, via Gonin, via Quaranta, legata ad Abu Omar e considerata vicina a Bin Laden nei primi anni 2000, via Padova 366, dove predica Usama El Santawy, l’imam che considerava come jihad legittimo la partecipazione al conflitto siriano e che in un’intervista ha dichiarato che “nel Corano c'è scritto che la guerra è odiata dall’uomo, ma che a volte è costretto a farla, una moschea frequentata – insieme a quella di via Padova 144 – anche da Issam Shalabi, il terrorista legato all’Isis arrestato in via Meucci tre anni fa", attacca Silvia Sardone.

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