È da un mese che provano, in quel teatro sul naviglio della Martesana che però è anche un ristorantino e che ha una stagione composta solo da spettacoli di cabaret: tutta la squadra di Zelig, dagli attori e attrici, i fonici, le costumiste, i cameraman e le truccatrici, si sta per spostare dal leggendario ormai 140 di viale Monza al Teatro degli Arcimboldi, viale dell'Innovazione 20 (www.teatroarcimboldi.it), dove fino a sabato 20 novembre (occhio alle serate del 16 e 19) ci saranno le registrazioni, aperte al pubblico, delle puntate che dal 18 novembre saranno in prima serata su Canale5. Claudio Bisio e Vanessa Incontrada sul palco a presentare cinquanta pezzi divisi nelle varie serate, 25 di attori storici del locale riferimento per la comicità milanese e non solo, e 25 nuove leve. Il ritorno agli Arcimboldi dal 2012, con due presentatori che hanno già condotto insieme Zelig dal 2004 al 2010, la messa in onda su un canale Mediaset che si rinnova dopo 25 anni e i 35 anni in tutto di Zelig dalla sua nascita in viale Monza: ecco i buoni motivi per cui si potrebbe dire che, questa nuova stagione, inizia proprio alla grande.
«Ma a noi non piacciono le commemorazioni - dice subito schiettamente Giancarlo Bozzo, fondatore nel 1986 di Zelig di cui è anche direttore artistico - Noi siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti e guardiamo avanti». Anche dopo questo difficile periodo di Covid? «La pandemia ci ha ammazzato - continua con altrettanta sincerità - Due anni fermi senza quasi ricevere contributi. Ma la nostra forza è proprio saper guardare in faccia alla realtà e riuscire a trovarne una comicità di qualità». E com'è un bravo cabarettista, lei che ne hai visti tanti? «È colui che sa farti divertire senza metterti a disagio, o a creare una forma di disagio molto intellettuale, che non finisce mai in imbarazzo». È più facile far piangere che ridere, «diciamo che è difficile che un attore che preferisce ruoli drammatici sappia anche tenere una sala di cabaret, mentre è vero il contrario».
E certamente il pubblico apprezza questo tipo di qualità, dato che il teatro è sempre sold out, con capienza al 100%: da Ale e Franz, a Teresa Mannino, passando per Antonio Ornano o Maurizio Lastrico, da Annamaria Barbera a Giuseppe Giacobazzi, da Raul Cremona a Mr Forest per quanto riguarda alcuni nomi tra le personalità già note nel cabaret. E poi le giovani leve, come Ippolita Baldini, Max Angioni, Vincenzo Albano, Luca Cupani.
E ancora Vincenzo Comunale, Corinna Grandi, I senso D'oppio. Molta riservatezza sui contenuti, ma tra veri e propri «pezzi» e i vari «schiaffi» (in gergo così si chiamano le comparsate comiche di un attore), non mancherà certo da ridere, e da riflettere nello stesso tempo.
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