Mini metro sul Bisagno Prima mossa di Musso come «sindaco ombra»

Mini metro sul Bisagno Prima mossa di Musso come «sindaco ombra»

Val Bisagno caput mundi, o quasi, in quel di Genova. Se è infatti in via Piacenza e dintorni che alle scorse elezioni regionali sia Burlando che Biasotti hanno deciso di giocarsi le ultime cartucce prima delle urne, anche Enrico Musso ha scelto la questione busvia per sfidare Marta Vincenzi sul piano progettuale e rilanciare la propria candidatura a sindaco del capoluogo ligure.
Certo, nel centrodestra non si è ancora spenta l'eco dei borbottii sul suo nome, ma Musso sembra non volersene occupare, stempera, e a chi lo stuzzica risponde che sono ormai due anni che il partito ha dato indicazioni in merito e nessuno, nonostante le critiche, le ha ancora ufficialmente smentite. Anzi aggiunge, come per lanciare un segnale forte a quanti vedono nella sua linea parlamentare un pericoloso nonsoché finiano: «Nel merito delle cose sollevate posso anche avvertire una certa vicinanza con Fini ma non sono d'accordo sulla scelta di ricreare nel Pdl una sorta di corrente An, tra l'altro parziale, in un momento in cui non c'è bisogno di divisioni». Da candidato in pectore, insomma, Musso s'appella all'unità del partito e comincia la sua campagna elettorale dai fatti, mettendo a disposizione di Palazzo Tursi un pre-progetto per la mobilità della Val Bisagno.
L'idea, presentata ieri sera ai residenti del quartiere dalla sua Fondazione Oltremare, riversa 25 anni di discussioni in un nuovo People Mover, più leggero e agile di quelli proposti in passato. Strutturato in navette automatiche su monorotaia a fune in sede propria, questo sistema si distingue dal Personal Rapid Transit, proposto dagli studenti della Facoltà di Architettura venerdì scorso, in quanto completamente esterno all'alveo e più simile a un impianto sciistico di risalita che a un ascensore orizzontale, non prevedendo una movimentazione a chiamata: troppo rischioso infatti, secondo gli esperti che hanno lavorato al progetto appoggiato da Musso, andare a toccare il piano di bacino e impossibile soddisfare le esigenze della valle con mezzi a scarsa capienza per quanto flessibili ed efficienti.


Il nuovo People Mover quindi prevedrebbe 94 veicoli da 50-60 persone l'uno in grado di far muovere, senza tempi d'attesa, più di 3000 passeggeri l'ora su un tracciato di circa 7 chilometri poco ingombrante lungo l'alveo, in sponda destra, da via Geirato alla stazione Brignole. L'opera potrebbe essere realizzata in quattro anni con un investimento in project financing di 150-180 milioni di euro e comporterebbe costi di gestione inferiori rispetto a quelli di una busvia.

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