Minorenne nella gang criminale, i giudici lo assolvono: «Non si rendeva conto»

Il tribunale dei minori non contesta l'accusa di associazione a delinquere per un ragazzino che per sei mesi era stato nei Latin King: «Inconsapevole di appartenere a un gruppo violento»

Se un minorenne ha fatto parte dei Latin King per sei mesi senza rendersi conto che si trattava di una banda criminale, va assolto dall'accusa di associazione per delinquere. Lo hanno stabilito i giudici del tribunale per i minorenni lo scorso 18 maggio, assolvendo un ecuadoriano oggi 21enne. Ora nelle motivazioni appena depositate spiegano che «sotto il profilo oggettivo l'appartenenza dell'imputato al sodalizio criminoso è del tutto indiscutibile: i dubbi attengono, per contro, al profilo soggettivo, cioè alla consapevolezza e alla volontarietà dell'appartenenza a un gruppo di quella natura, dedito a quelle attività illecite e violente». Nell'ambito dello stesso processo i giudici hanno inoltre assolto un secondo ecuadoriano dalle accuse di violenza privata e lesioni su una ragazza peruviana e disposto il non doversi procedere per un terzo ragazzo accusato di sottrazione consensuale di minorenni. Tutti e tre erano stati arrestati il 5 giugno 2006 con altri due 17enni e 22 adulti nell'ambito di un'indagine partita due anni prima dalla denuncia di un peruviano del sequestro della fidanzata. Nella sentenza i giudici minorili, giocando d'anticipo rispetto al procedimento ancora aperto a carico degli imputati adulti, spiegano che quella denuncia costituiva la prima occasione in cui gli inquirenti sentivano parlare della presenza delle gang sudamericane a Milano. E mentre il peruviano spiegava agli agenti della squadra mobile che il rapimento era stato messo in atto dai Latin King perché lui faceva parte della banda rivale dei dei Commando, la ragazza veniva liberata perché colpita da un attacco d'asma durante un tentativo di stupro. Sarà lei stessa a raccontare l'episodio di violenza poi contestato a uno dei tre imputati ora assolto, ovvero di essere stata pestata il 20 settembre 2004 al punto di perdere il bimbo che aspettava da 5 mesi. Della sentenza colpisce in particolare l'assoluzione dall'accusa di associazione per delinquere. Secondo i giudici, «non può non darsi rilievo alla breve permanenza dell'imputato nel gruppo, ai suoi reiterati tentativi di uscirne (una volta resosi conto delle modalità illecite violente cui erano improntate le condotte dei mebri della banda), ai violenti, ripetuti pestaggi subiti quale ritorsione a queste sue iniziative». Resta pacifico per i giudici minorili, come già dichiarato dal gip nell'ordinanza di custodia cautelare e ribadito dai colleghi del riesame, che i Latin King sono un'associazione per delinquere, con tanto di rito di iniziazione per gli affiliati e divieto di uscirne a vita.

Lo scopo ideologico del sodalizio, fortemente gerarchicizzato, è quello di «ottenere l'affermazione della nazione latina e la supremazia rispetto alle altre bande rivali» attraverso pestaggi, risse, ritorsioni, sequestri e stupri.

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