La moda non può più attendere E dopo la sfilata per gli acquisti basta un clic

Cresce il mercato delle vendite on line Oltre alla comodità, saldi continui

Lucia SerlengaConsumatori multichannel? Sempre di più anche nella moda. Nel commercio dei beni di lusso le vendite di abbigliamento e accessori on-line crescono del 19 per cento rispetto all'anno precedente. Per questo l'argomento è sempre più tema centrale delle strategie delle aziende che studiano come soddisfare i desideri dei consumatori di tutto il mondo. Gente non più disposta ad aspettare i canonici sei mesi per poter acquistare le cose più belle viste in sfilata. Da qui i progetti see&buy, guarda e acquista, messi in moto da aziende e stilisti. Moschino lo ha fatto con Jeremy Scott, nuovo effervescente direttore creativo, che di stagione in stagione crea capsule collection destinate a entrare nel circuito delle vendite on-line subito dopo la sfilata. Con risultati eclatanti. Luidaviaroma, store di avanguardia a Firenze con record di visite on line 5 milioni al mese - ha lanciato con #LVR1ST la possibilità di acquistare il giorno dopo la sfilata le capsule collection di stilisti molto cool, come Fausto Puglisi e Anthony Vaccarello per Versace. Un fenomeno inarrestabile, quindi, l'e-commerce nel settore del lusso che vede scendere in campo nomi eccellenti come Karl Lagerfeld in partnership con Yoox Net-a-porter Group. Il sito karl.com in cinque lingue ha debuttato a novembre toccando quasi 100 nazioni e offrendo un vasto assortimento di prodotti di moda più accessori. Persino gli scettici fra i brand più sofisticati, vedi Chanel, ci convertono alla nuova religione: il mondo di Coco entro il 2016 aprirà il suo e-store. L'abbigliamento ritenuto una volta categoria difficile da commercializzare sul web per via del fitting e del touching, è al primo posto dello shopping on-line degli italiani. Ma procede bene anche il settore degli accessori dove tutto è più semplice. «Quest'anno le nostre vendite on-line raddoppiano e diventano il 10 per cento del fatturato» dice infatti Marco Palmieri, fondatore, presidente e amministratore delegato della Piquadro, leader nella produzione di pelletteria di lusso, con un fatturato consolidato di 67,21 milioni di euro nell'esercizio 2014/2015. «Le regole dell'on-line sono comunque totalmente diverse da quelle che vigono nel negozio fisico. Vedi per esempio i saldi che normalmente hanno tempi prestabiliti mentre su internet ci sono saldi e offerte speciali sempre» spiega Palmieri sottolineando come fra i due mondi ci sia una forte competizione e quanto sia urgente incrementare le competenze per gestire tutto questo. «Non è un segreto che in campo digitale il nostro fashion system abbia ancora tanto terreno da recuperare» commenta Marc Sondermann direttore del settimanale Fashion in un suo editoriale aggiungendo che i motivi principali di questo ritardo sono di ordine tecnologico, strutturale e finanziario. Ma il processo di velocizzazione è già avviato, le boutique digitali diventano sempre più attraenti e la lettura dei Big Data attraverso nuove tecnologie consentono al marketing 3.0 di conoscere perfettamente il consumatore e i suoi desideri.

E c'è di più: la rivoluzione dello shopping ha indotto il Cfda - Council of Fashion Designers of America - a studiare una veloce trasformazione delle sfilate di New York in un evento di forte impatto orientato ai consumatori che potranno vedere collezioni della stagione in corso e quindi vestiti già presenti nei negozi e ampiamente pubblicizzati sui social media. Insomma il futuro dello shopping si annuncia sempre più veloce e sempre più rivoluzionario.

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