Come si misura la qualità della vità in un cittadina? La Fondazione Civicum, insieme con il Politecnico di Milano, ha posto una serie di domande mirate a stabilire l'attenzione che le istituzioni riservano all'ambiente. Quanto spendono i Comuni per i servizi di igiene urbana? E per il mantenimento del verde pubblico? Come vengono erogati i servizi di igiene urbana? Quali sono i Comuni più attenti alla raccolta differenziata? Di quanto verde pubblico possono usufruire i cittadini? L'indagine si è concentrata su 15 grandi comuni italiani analizzando i dati che riguardano oltre 8 milioni di persone, pari al 13 per cento circa della popolazione.
Che cosa è emerso? La raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani funziona meglio al nord: a Trento raggiunge il 54 per cento. Zoppica invece al centro sud, arriva ad esempio soltanto al 17 per cento a Pescara. Sono in netto miglioramento Modena, Bolzano, Bologna, Catanzaro e Venezia.
Per quanto riguarda il verde pubblico a fronte di un dato medio di 19 metri quadri di verde a disposizione di ogni cittadino svettano i casi di Modena e Genova, che guidano la classifica con 40 mq a testa. Napoli in coda.
L'analisi delle spese comunali per l'area ambiente considera tre voci di spesa: servizio idrico integrato; smaltimento rifiuti; parchi e tutela ambientale. Il confronto sulla percentuale di rifiuti solidi urbani raccolti in modo differenziato è particolarmente significativo. Il dato medio, 32 per cento, è il risultato di realtà molto diverse tra loro.
Si va appunto dal 17 di Pescara al 54 di Trento. In generale, i comuni del Nord tendono a registrare una percentuale di raccolta differenziata superiore rispetto ai comuni del Centro-Sud (36 contro 23).
Infine, il verde pubblico. Il dato medio è di 19 mq per residente.
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