Milano - Sostiene i centri sociali ma non disdegna bussare alla porta del questore, vuole costruire il più grande polo per gli islamici del Nord Italia ma cerca di compiacere anche i catto comunisti. Chi è veramente Giuliano Pisapia, candidato della sinistra nella corsa a Palazzo Marino? Lui stesso si definisce uno da Milano bene: "Io prendo il caffè con professionisti, imprenditori e lavoratori. Insomma, con la parte buona della città". Quarto di sette figli, Giuliano è rampollo di una famiglia in vista della borghesia professionale. Il padre Giandomenico è considerato, ancora oggi, il principale artefice del nuovo processo penale. "Estremamente tollerante", lo definisce, in una intervista a Vanity Fair, la moglie Cinzia Sasso.
"Giuliano ha domandato a me e a mio figlio: ve la sentite di imbarcarci in questa avventura?". Pisapia e la Sasso, 54enne inviata di Repubblica finita nel tritacarne qualche mese fa per lo scandalo affitti low cost del Pio Albergo Trivulzio, si sono sposati lo scorso 9 aprile. La giornalista veneziana ha un figlio di 22 dal primo matrimonio. "Non ha figli suoi è vero - svela la Sasso - ma non ha neanche rimpianti: aver figli non è solo una questione biologica, di seme. Sente figli i figli dei suoi fratelli - guai a chiamarli nipoti, gli sembra di essere nonno - sente figlio mio figlio Francesco, e non solo".
Un ritratto idilliaco. Da moderato, appunto. L'immagine modellata su Pisapia sin dalla schiacciante vittoria su Stefano Boeri alle primarie del centrosinistra è quella del politico "tollerante" che lavora per il bene della città. Non a casa il leit motiv pronunciato negli ultimi giorni da Pisapia suon all'incirca così: "Sarò il sindaco di tutti". Tuttavia, anche tra le righe dell'iuntervista rilasciata dalla giornalista di Repubblica traspare il solito, immancabile "spirito" antiberlusconiano. Dopo aver ammesso di non sopportare il Cavaliere, la Sasso spiazza il lettore ammettendo che non è lo stesso per il marito. Poi, però, corregge il tiro: "Per mio marito non è così: lo trova divertente e simpatico come intrattenitore, ma inadatto a governare". Poi, rincara: "Giuliano è estremamente tollerante, non è prevenuto, e non giudica mai le persone. Ha un’eccezionale apertura mentale". Gli aggettivi sembrano buttati un po' a caso.
Il "simpatico" affibiato al premier stona con il diktat sull'incapacità a governare e rischia di suonare un tantino irrisoro, soprattutto se accostato alle performance dell'intrattenitore. Per farla breve, Pisapia vede Berlusconi come un cabarettista. Simpatico, per carità. Lo farà pure ridere. E questo è l'avvocato della Milano bene che "non giudica mai le persone"?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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