Chisinau - Sono "più di trenta" i feriti nei disordini di Chisinau. Una manifestazione dell’opposizione è sfociata in scontri con la polizia. Secondo fonti ospedaliere, tra i feriti vi sono sia civili che agenti di polizia. L’agenzia russa Ria Novosti riferisce invece di "oltre 20 feriti", sempre da bilancio diffuso dall’ospedale locale. I manifestanti - che chiedono l’annullamento del voto di domenica scorsa, quindi della vittoria del partito comunista - hanno intanto fatto irruzione nei palazzi della presidenza e del governo: presi gli uffici presidenziali.
Palazzi in fiamme I manifestanti antigovernativi hanno dato fuoco all’edificio dell’amministrazione presidenziale. Come ha riferito l’agenza Itar-Tass, citando testimoni oculari, i dimostranti hanno mandato in frantumi i vetri di tutte le finestre dei primi tre piani dell’edifcio. Nel centro di Chisinau restano decine di migliaia di manifestanti, che contestano i risultati dele elezioni di domenica, vinte con largo margine del partito comunista al potere, e chiedono a gran voce le dimissioni del presidente, Vladimir Voronin. L’opposizione ha fatto sapere di voler continuare a manifestare fino a quando non vi sarano nuove elezioni. Una donna è morta asfissiata nell’incendio scoppiato all’interno del Parlamento.
Gli anticomunisti in piazza L'imponente manifestazione degli anticomunisti è nata per protestare contro la vittoria della sinistra alle elezioni di domenica scorsa. Migliaia di dimostranti, denunciando brogli, hanno assaltato il parlamento a Chisinau, sono entrati dentro l’edificio e hanno iniziato a spaccare vetri, gettare in aria i documenti e i mobili dalle finestre. La polizia è intervenuta scontrandosi con i manifestanti. Una dozzina di persone sono rimaste ferite. Il partito comunista moldavo (Pcm) è risultato vincitore nelle elezioni legislative con quasi il 50% delle preferenze e quindi l’assoluta maggioranza in parlamento. Il nuovo parlamento dovrà scegliere entro il prossimo 8 giugno il successore dell’attuale presidente Vladimir Veronin che, al suo secondo mandato non potrà più ricandidarsi.
Riunione del governo Il presidente della Moldova, Voronin, non ha lasciato il paese e attualmente presiede una riunione di emergenza del governo a Chisinau, dove proseguono le manifestazini e i disordini. "Nella riunione del governo si esamina la situazione a Chisinau" ha detto l’ufficio stampa della presidenza. I manifestanti hanno issato la bandiera dell’Unione europa sul pennone del palazzo presidenziale, alto dieci piani. "Vogliamo entrare in Europa, vogliamo unirci con la Romania" scandiscono i dimostranti.
L'Ue: "Molto preoccupati" Il
capo della diplomazia europea, Javier Solana, si è detto "molto inquieto" per le violenze scoppiate a Chisinau. Solana chiede la fine dei disordini e il ripristino della calma nella capitale della repubblica ex sovietica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.