Stefano Vladovich
I testimoni sempre gli stessi, i soldi ricevuti dalla promessa sposa, 2000 euro in contanti, pure. Cambiano gli invitati ma la sostanza è la stessa: un matrimonio di convenienza per ottenere la cittadinanza italiana. I carabinieri sono intervenuti sul più bello, quando lo sposo, un nigeriano di 32 anni espulso a luglio dalla Prefettura di Pistoia, vestito di tutto punto con il mezzo tight, attendeva sul sagrato la dolce metà, una ventenne romana da tempo trasferita a Pomezia. Luomo davvero non se lo aspettava di essere arrestato. I convenuti neppure tanto che, radunati ieri mattina in piazza Indipendenza, non credevano a ciò che stava accadendo. I militari di Pomezia, dal canto loro, da settimane hanno avviato indagini su un presunto giro di falsi matrimoni fra italiani e stranieri clandestini, allo scopo di risolvere una volta per tutte il problema del permesso di soggiorno. Unico comune denominatore i testimoni. «Larticolo 30 della legge sullimmigrazione - spiegano i carabinieri di via Roma - prevede, quale disposizione per contrastare i matrimoni simulati per eludere le norme sullingresso e sul soggiorno, la revoca immediata del permesso di soggiorno ottenuto per motivi familiari in conseguenza di matrimonio, qualora sia accertato che al matrimonio non è seguita leffettiva convivenza. Una norma tesa a scoraggiare il fenomeno sempre più frequente di cittadini stranieri che ottengono il sì dagli italiani a suon di bigliettoni». Un fenomeno nientaffatto isolato. Mesi addietro, ancora sul litorale romano, ultrasettantenni vengono prelevati dalle case di riposo per convolare a giuste nozze con giovanissime romene, ucraine, albanesi, moldave. Le funzioni, celebrate tra Lavinio e Lido dei Pini, Anzio, erano organizzate ad arte da un gruppo di italiani capeggiati da una donna romena residente nella casbah okkupata di «El Caracol». Per mettere alle strette la banda, i carabinieri di via Marconi sintrufolano fra parenti e amici accorsi per festeggiare gli sposini. A fine celebrazione i mariti tutti a casa, nei vari ospizi della zona, con un gruzzolo di 3000 euro per il disturbo. Le novelle spose, invece, al lavoro sulle strade della capitale con la cittadinanza, appena ottenuta, in tasca. Un giro di affari, secondo gli inquirenti, per milioni di euro lanno. Uninchiesta lunga per gli uomini della stazione Lido di Enea e del nucleo operativo. «Le prostitute fermate durante i controlli - spiega il capitano Florimondo Forleo, comandante della compagnia Anzio - risultavano sposate con italiani piuttosto avanti con gli anni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.