Oggi è l'11 settembre. Esattamente 17 anni fa, tre aerei stavano cambiando per sempre la storia mondiale, compiendo l'attentato terroristico che ha sconvolto l'America e che ha fatto piombare nella paura il mondo intero.
Quella mattina del 2001, 19 affiliati di Al-Qaeda dirottarono quattro voli civili: due vennero fatti schiantare contro le Torri gemelle, uno contro il Pentagono, mentre il quarto aereo, destinato a colpire la Casa Bianca, si schiantò in un campo, grazie all'intervento di alcuni passeggeri coraggiosi. L'attentato che cambiò per sempre il volto del mondo venne ordinato dall'organizzazione terroristica di matrice islamica, guidata da Osama bin Laden. Quel giorno, sotto le macerie delle Twin Towers e degli uffici del Pentagono persero la vita 2.753 persone.
Da quell'11 settembre, lo stesso giorno di ogni anno, i governi di tutto il mondo occidentale organizzano manifestazioni, per celebrare le vittime degli attentati e per tenere viva la memoria di quello che accadde, con la sensazione costante che nulla potrà mai tornare come prima. Anche in Italia, nel corso del tempo, il premier di turno si ritrovava a fare dichiarazioni per condannare gli attacchi, ma soprattutto per ricordare i morti ed esortare i cittadini a non dimenticare.
Negli ultimi anni, sull'argomento si sono pronunciati, nell'ordine, il ministro degli esteri del governo Monti, Giuliomaria Terzi, quello del governo Letta, Emma Bonino, i presidenti del Consiglio Renzi e Gentiloni. Nel 2012 Terzi esortava a non"dimenticare vittime e eroi, anche italiani, che persero la vita", mentre nel 2013 la Bonino parlava di un evento che "ha condizionato sicuramente tutti questi anni della storia di tutti noi e del mondo intero e continuerà a condizionarla", ricordando gli attimi di quella mattina del 2001, con "incredulità e orrore". Nel 2015 è stato il turno di Renzi, che in un tweet aveva scritto: "Ti vogliamo bene, NYC, città e casa di chi non si arrende mai".
Poi l'anno scorso Gentiloni aveva timidamente accennato alla minaccia del terrorismo, senza però citarne la matrice, sentenziando che "democrazia è difesa dalla minaccia del terrorismo", riferendosi proprio agli attacchi alle Torri gemelle.
In cinque anni di governo Pd, nessuno dei presidenti del Consiglio che si sono susseguiti ha osato parlare di terrorismo islamico. Ma ora, nel 17esimo anniversario dagli attentati, il vicepremier Matteo Salvini, spiazza la rete con un tweet: "Oggi come allora massima attenzione al principale nemico della pace e della sicurezza nel mondo: il terrorismo islamico". Si torna parlare di fondamentalismo di matrice islamica, argomento che per anni sembrava essere stato dimenticato dai governi precedenti e che oggi suscita attacchi e critiche sui social.
Gli utenti si sono scatenati, tra chi corregge Salvini, sostenendo che"non è terrorismo islamico, ma solo terrorismo", chi grida al complotto e quindi la mente degli attacchi risiederebbe nello stesso governo americano, fino all'immancabile leone da tastiera che accusa il leader del Carroccio di razzismo.Oggi come allora massima attenzione al principale nemico della pace e della sicurezza nel mondo: il terrorismo islamico. #11settembre #NeverForget pic.twitter.com/JdM8ihmkP2
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 11 settembre 2018
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