L’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich è stato condannato per tradimento della patria a 13 anni di carcere in seguito agli eventi della rivoluzione del 2014.
Il tribunale distrettuale di Obolon, a Kiev, ha emesso una sentenza in cui l’uomo viene riconosciuto colpevole di tradimento nei confronti della patria per aver ostacolato le manifestazioni filooccidentali del 2014 e per il suo atteggiamento filorusso. L’accusa riguarda anche di aver chiesto al presidente russo Vladimir Putin l’intervento militare nel Paese.
Nella sentenza si parla esplicitamente di “crimini contro la sicurezza nazionale dell’Ucraina”, di “crimini contro la pace” e di “comportamento aggressivo con lo scopo di causare un conflitto”.
Il verdetto arriva dopo quasi cinque anni da quando il governo di Yanukovich fu rovesciato e oggi potrebbe simboleggiare la fine degli eventi del Maidan del 2014, quando più di cejnto persone furono uccise negli scontri di piazza con la polizia in centro alla capitale del Paese.
La sentenza avrà tuttavia ben pochi effetti su Yanukovich, il quale lasciò il Paese subito dopo la caduta del suo governo rifugiandosi nella città russa di Rostov.
Ancora oggi l’ex presidente vive lì ufficialmente, ma si vocifera che in realtà trascorra ora il suo tempo in una tenuta di lusso nei pressi di Mosca.I tredici anni di condanna, stando ai giudici del tribunale, cominceranno nel momento stesso in cui Yanukovich dovesse effettivamente trovarsi tra le mani delle autorità ucraine.
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