"Abbattuti". Cosa è successo agli Uav russi di Odessa

Gli ucraini hanno abbattutto alcuni aerei-droni russi senza piloti nella regione di Odessa: ecco quali sono le particolarità di questi velivoli e perchè sono fondamentali nel conflitto Russia-Ucraina

"Abbattuti". Cosa è successo agli Uav russi di Odessa

Un numero ancora imprecisato di aerei russi senza pilota è stato abbattuto dalla difesa ucraina. La notizia è stata comunicata dal capo dell'Amministrazione militare regionale di Odessa, Maxim Marchenko. Come si apprende, l'esercito russo ha iniziato attivamente ad inviare velivoli senza pilota in ricognizione sulla città ucraina di Odessa e tutta la sua regione. Come risposta, la difesa aerea ucraina li ha intercettati e abbattuti.

La funzione dei i droni

Quello che si annuncia un lungo conflitto, vede in campo anche aerei-droni: come abbiamo visto su InsideOver, più dei carri armati e dei missili, i protagonisti della guerra in Ucraina sono i droni. Piccoli, agili e maneggevoli, gli Unmanned Aerial Vehicle (Uav) hanno attirato su di loro diverse attenzioni non solo perché sono stati utilizzati con successo tanto dalle fila dell’esercito ucraino quanto dalla sponda russa, ma anche e soprattutto per la loro propensione ad essere impiegati in varie missioni collegate, o comunque correlate, alla vicenda ucraina. Era già successo il 15 marzo che le autorità di Kiev avevano individuato un drone di sorveglianza russo attraversare la Polonia prima di rientrare nello spazio aereo ucraino. Senza pensarci due volte, il bersaglio è stato abbattuto. Dalle prime ricostruzioni, sembra che il drone avesse il compito di sorvegliare il centro di addestramento militare ucraino recentemente colpito da un attacco missilistico russo.

Funzioni e tipologie

Chiamati Uav (Unmanned Aerial Vehicles), questi droni sono mini aerei telecomandati che restano a lungo in volo fino a quando non hanno individuato l'obiettivo da centrare. In molti casi, contengono centinaia di biglie d'acciaio per produrre gli effetti peggiori possibili: è la caratteristica dei "droni kamikaze". A quel punto scatta l'attacco: la fase chiamata "sorvolo a circuito" permette di selezionare gli obiettivi da colpire, raccogliere maggiore informazioni prima di colpire il bersaglio oppure battere in ritirata qualora non si verificassero più i presupposti per mettere fine all'attacco o se ci fossero perdite collaterali notevoli. Il grande vantaggio di questo tipo di azione consiste di avere ancora a disposizione la munizione se la prima operazione fallisce. Come scrive RaiNews24, la battaglia tra droni vede quelli di produzione turca, Bayraktar TB2, in dotazione all'esercito ucraino, e i droni Kronstadt Orion e Orlan-10 in dotazione all'esercito russo. La loro grande caratteristica è la facilità di decollo che può avvenire in spazi particolarmente ridotti. Mediamente, possono volare per 24 ore consecutive e raggiungere velocità fino 220 Km/h grazie alla struttura leggera e alla fusoliera realizzata in fibra di carbonio. Il peso trasportabile è limitato a 150 chili ma con svariati equipaggiamenti: tra le dotazioni a bordo si trovano i telemetri che misurano la distanza dagli obiettivi e i laser e i laser.

I numeri ucraini del conflitto

Secondo quanto riferito dalla Bbc che non ha, però, potuto confermare le fonti, soltanto nelle ultime ore l'Ucraina afferma di aver distrutto 12 tra velivoli e missili russi. Le forze armate ucraine le difese aeree avrebbero distrutto due aerei, tre elicotteri, tre droni e quattro missili da crociera. Colpito anche per la sesta volta l'aeroporto di Chornobaivka, nella regione del Kherson, dove la Russia ha piazzato parte della sua flotta aerea. Invece, nel bollettino quotidiano pubblicato su Twitter, il ministero della Difesa ucraino afferma di aver ucciso finora 14.400 soldati russi, abbattuto 210 velivoli militari (95 aerei e 110 elicotteri), distrutto 466 carri armati e 1.

470 veicoli corazzati e blindati, 914 veicoli militari e 60 cisterne di carburante, oltre a 213 pezzi d'artiglieria e di avere affondato tre imbarcazioni. A Kiev risulta anche la neutralizzazione di 72 lanciatori multipli di razzi, 44 batterie antiaeree, 17 droni e 11 macchinari specializzati nemici.

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