Afghanistan, all’Onu fumata nera per l’ipotesi safe zone

Tramontata l'idea della safe zone, probabilmente per mancato consenso degli altri membri del Consiglio di sicurezza

Afghanistan, all’Onu fumata nera per l’ipotesi safe zone

Con 13 voti a favore e due astenuti, il Consiglio di Sicurezza Onu ha approvato una risoluzione sull'Afghanistan che esorta i talebani a garantire un passaggio sicuro a coloro che sperano di lasciare il Paese dopo il 31 agosto, giorno del definitivo ritiro americano.

Il contenuto della risoluzione

Nel testo è stata chiesta la protezione dei civili e dell'aeroporto di Kabul. Non è tuttavia stata menzionata la zona di sicurezza di cui aveva parlato il presidente francese Emmanuel Macron. Si riafferma invece "l'importanza di sostenere i diritti umani" e si chiede di rafforzare gli sforzi per fornire assistenza umanitaria.

Ricordiamo che la suddetta risoluzione è stata approvata con 13 voti a favore, è nessuna obiezione dai due astenuti, Russia e Cina. In ogni caso, è prevista la creazione di una zona di "passaggio sicuro". Non solo: il Consiglio ha spiegato di voler fare affidamento sui talebani in questa delicatissima fase.

Nessuna safe zone

Come anticipato, non sembra aver avuto successo l’idea di stabilire una safe zone presso l’aeroporto di Kabul, negli ultimi giorni più volte teatro di esplosioni. La proposta, avanzata da Francia, Regno Unito e Germania, non è stata inserita nella bozza di risoluzione. Nel documento, ha sottolineato l’agenzia Lapresse, i leader hanno chiesto ai talebani di mantenere gli impegni ma non c’è stato spazio per piazzare una safe zone nello scalo.

Il Consiglio di sicurezza, inoltre, ha preso atto di una "dichiarazione del 27 agosto 2021, in cui i talebani si impegnano a consentire agli afghani di viaggiare all'estero" e "si aspetta che i talebani aderiscano a questi e a tutti gli altri impegni", si legge ancora nella bozza.

I quattro punti della risoluzione

L'intento dei leader occidentali è quello di trovare un modo per poter continuare a fornire assistenza umanitaria all’Afghanistan anche dopo il 31 agosto. Tramontata, invece, l'idea della safe zone, probabilmente per mancato consenso degli altri membri del Consiglio di sicurezza. Certo è che occorrerà comunque trovare un canale con i talebani.

A Bruxelles, in attesa delle decisioni del Consiglio Ue straordinario con i ministri degli affari interni, la Commissione Ue è stato ribadito l'impegno a continuare a supportare gli afghani. "Continueremo a fornire assistenza finché le condizioni lo permetteranno, con l'assistenza delle ong in loco", ha detto il portavoce Eric Mamer.

Riassumendo, questi sono i quattro punti che hanno caratterizzato la risoluzione. Innanzitutto le conquiste degli ultimi 20 anni e i diritti delle donne devono essere tutelati. L’altro imperativo è che "l'Afghanistan non diventerà mai più un rifugio per i terroristi".

I talebani dovrebbero inoltre garantire un passaggio sicuro agli afghani che sperano di partire da Kabul dopo il 31 agosto. Ultimo punto: ai lavoratori umanitari sarà consentito l'accesso nel Paese, che ha un disperato bisogno di aiuti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica