Uno scarno comunicato ha gettato nello sconforto l'ambiente diplomatico italiano: "L'ambasciatore italiano in Repubblica Democratica del Congo è rimasto ucciso in un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite nell'est del Paese", si legge in un lancio di agenzia arrivata nella mattinata di questo lunedì.
L'agguato
Purtroppo la notizia ha trovato riscontri: Luca Attanasio, ambasciatore italiano, è deceduto a seguito a un agguato teso nella città di Goma. Quest'ultima è una delle città più turbolente del Paese africano, in preda da decenni a guerre e instabilità. Secondo le autorità del Virunga National Park, a rimanere ucciso è stato anche un Carabiniere. Sono comunque in corso approfondimenti per comprendere la dinamica dell'accaduto. In una foto diffusa nelle scorse ore, si nota il finestrino dell'auto dove viaggiavano i due italiani crivellata di colpi.
"L'Ambasciatore ed il militare - si legge in un comunicato della Farnesina - stavano viaggiando a bordo di una autovettura in un convoglio della Monusco, la missione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo". Ignote per il momento le dinamiche dell'attentato: tutto è avvenuto a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, la stessa che da anni è al centro di conflitti e rivendicazioni.
Il territorio dove oggi è stato compiuto l'attacco fatale a Luca Attanasio, tra il 2004 e il 2008 è stato epicentro di una guerra civile che in realtà nel decennio successivo non è mai del tutto cessata. Quella della provincia orientale della Repubblica Democratica del Congo, è una delle tante guerre dimenticate dell'Africa. A nulla è valsa la presenza della missione Onu Monusco, stanziata già a partire dal 2010, dopo il via libera con la risoluzione 1925 del Consiglio di Sicurezza.
Nel dicembre del 2020, lo stesso consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha prorogata di un anno la missione, anche se in prospettiva l'Onu a medio termine ha in progetto un disimpegno dal Paese africano. Attualmente sono operativi 17.467, di cui oltre 12mila sono truppe e quasi tremila civili. I principali contribuenti alla missione sono Pakistan, India e Bangladesh.
Il conviglio in cui viaggiava Luca Attanasio è stato attaccato da miliziani i quali, secondo una prima ricostruzione, avrebbero lanciato un agguato con armi leggere. Non c'è stata al momento una rivendicazione ufficiale. L'episodio ha colto di sorpresa i mezzi che stavano viaggiando nel Nord Kivu, nelle settimane scorse non c'erano stati settori di un attacco diretto nei confronti di rappresentanti della missione Onu.
Chi era Luca Attanasio
Attanasio era ambasciatore a Kinshasa dal settembre 2017: nato a Saronno 43 anni fa, si era laureato nel 2001 alla Bocconi, successivamente ha intrapreso una carriera diplomatica che spesso lo ha portato in Africa, soprattutto tra Marocco e Nigeria. Il militare invece, come riportato dall'AdnKronos, aveva 30 anni ed era in servizio all'interno dell'ambasciata italiana di Kinshasa: il suo nome era Vittorio Iacovacci.
L'ambasciatore viene descritto in queste ore come un uomo profondamente attaccato al continente africano. Nello scorso mese di ottobre Attanasio assieme alla moglie, Zakia Seddiki, aveva ricevuto il premio Nassiriya per via dell'impegno della coppia nel sociale. La coppia ha curato infatti la fondazione l'associazione umanitaria "Mamma Sofia", impegnata ad aiutare bambini e ragazze madri in Congo.
Basta leggere il curriculum dell'ambasciatore per comprendere il suo attaccamento umano e lavorativo all'Africa. Dopo il primo incarico nel 2003 alla Direzione Affari Economici, Attanasio era stato assegnato alla Direzione generale dedicata al continente africano. Successivamente è arrivata la nomina a vice capo della Segreteria del sottosegretariato di Stato con delega all'Africa. Dopo quattro anni trascorsi all'ambasciata di Berna tra il 2006 e il 2010, Attanasio è stato inviato per la prima volta con un ruolo operativo in Africa: a Casabalanca, in particolare, è stato per tre anni console reggente.
Dopo due anni trascorsi a Roma, il nuovo appuntamento con il continente africano è arrivato nel 2015, quando è stato nominato primo consigliere dell'ambasciata italiana in Nigeria. Due anni più tardi, l'arrivo alla nostra ambasciata a Kinshasa. Un diplomatico molto giovane, che amava curare gli aspetti del tribolato Paese dove oggi ha trovato la morte. Oltre alla moglie, Attanasio lascia anche tre figli.
Le reazioni del mondo politico
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso cordoglio per la morte del nostro ambasciatore: "L'Italia - si legge in una nota del Quirinale - si stringe attorno alle famiglie delle vittime".
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha espresso profonda tristezza per l'accaduto ed ha lasciato anticipatamente la riunione del Cae a cui stava partecipando, rientrando subito in Italia: "Terrò il prima possibile un'auduzione per spiegare quanto accaduto". Anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha ribadito il cordoglio, condannando l'attacco contro il convoglio delle Nazioni Unite in cui è stato ucciso Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci.
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