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È stato "ucciso in una imboscata il procuratore che indagava sulla morte del nostro ambasciatore del carabiniere di scorta e del loro autista nel nord Kivu". A diffondere al notizia su Twitter Geopolitical Center, gruppo di analisi strategica, militare, politica ed economica indipendente basato in Italia. "Situazione molto particolare", conclude il tweet. Il clima in Congo si fa sempre più infuocato a pochi giorni dall'assassinio dell'ambasciatore Luca Attanasio, di Vittorio Iacovacci, carabiniere della sua scorta e del loro autista.
La tensione nel Kivu sta salendo. La notizia dell'uccisione del magistrato è trapelata già nelle scorse ore ma non era chiaro se fosse coinvolto nelle indagini per l'assassinio di Luca Attanasio. Quel che è certo è che l'agguato sia avvenuto a circa 300 chilometri dal luogo dove sono stati uccisi lo scorso 22 febbraio l'ambasciatore d'Italia a Kinshasa, Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista del Programma alimentare mondiale (Pam) Mustapha Milambo. Il magistrato era di ritorno a Rutshuru dopo più di una settimana trascorsa a Goma, regione nella quale è stato uscito l'ambasciatore. Da tempo le istituzioni e la popolazione locale sono preoccupate per il deterioramento della situazione della sicurezza nell'area di Rutshuru. In particolare è la strada strada Goma-Rutshuru a preoccupare. Qui le autorità congolesi stanno progressivamente perdendo il controllo del territorio sia a causa del proliferare delle milizie armate ribelli presenti nell'area sia a causa di diversi episodi di faide interne allo stesso esercito, spesso fra reggimenti rivali, alimentate da collusioni interne.
Le agenzie riportano che non si tratta, infatti, del primo episodio simile avvenuto in tal senso. Un anno fa, esattamente il 20 febbraio 2020, una jeep dell'esercito congolese con a bordo sette militari che trasportavano circa 100 mila dollari in contanti per il pagamento degli stipendi fu presa d'assalto lungo la strada nazionale R2 - la stessa dove è stato ucciso Attanasio - da aggressori ignoti.
Sul caso è stata in seguito avviata un'indagine che hanno portato ad attribuire la responsabilità alle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr), tuttavia dall'analisi dei dati effettuata dal Kivu Security Tracker (Kst) emerge che nell'area di Rwaza il gruppo non vi fosse più attivo da almeno sei mesi, mentre le aree circostanti il villaggio sono state colpite da incidenti che hanno coinvolto spesso le Fardc e le Nyatura-Forze di difesa del popolo (Fdp), alleate delle Fdlr.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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