Nel durissimo scontro che si è combattuto in Alabama, per le elezioni suppletive del Senato (seggio lasciato vacante da Jeff Sessions), abbiamo assistito a un botta e risposta micidiale tra Steve Bannon, guru della cosiddetta Alt Right, e la figlia del presidente Ivanka Trump. Tutto per colpa del controverso candidato repubblicano, Roy Moore, sul cui capo sono piovute pesanti accuse di molestie sessuali. Bannon non ha per nulla gradito la presa di distanza dei repubblicani che hanno preso le distanze da Moore (in primo luogo l'establishment del Gop, ma non solo). All'inferno "c'è un posto speciale" per i repubblicani che non hanno sostenuto Roy Moore, ha detto Bannon polemizzando con Ivanka Trump, che dopo le accuse a Moore aveva detto che c'è un posto speciale all'inferno per i pedofili.
Il voto in Alabama era un test importantissimo per Trump. Mentre tutti i leader del partito repubblicano prendevano le distanze da Moore, il presidente non solo gli dava il proprio endorsement, ma registrava anche un messaggio elettorale telefonico con cui nelle ultime ore di campagna elettorale ricordava agli elettori cosa c'era (davvero) in ballo e cosa sarebbe accaduto in caso di vittoria del democratico Doug Jones: "Tutti i nostri progressi saranno fermati".
Proprio su questo ha molto insistito il guru dell'Alt right, che pur essendo stato allontanato dalla Casa Bianca continua a difendere e supportare l'anima populista e nazionalista che ha iutatoTrump ad entrare alla Casa Bianca. "Mitch McConnell, il senatore Shelby, Condi Rice ed il il 'piccolo' Bobby Corker, tutto l'establishment non difendono assolutamente Trump", ha tuonato Bannon, suggerendo che stanno solo usando il presidente per ottenere "il taglio delle tasse". "C'è un posto speciale all'inferno per i repubblicani che dovevano fare meglio", ha concluso Bannon, togliendosi un sasso dalla scarpa contro Ivanka che, insieme al marito Jared Kushner, è sempre stata contro di lui nella faida all'interno della Casa Bianca.
Dopo un’iniziale freddezza proprio per via delle dure accuse di molestie, il presidente americano si era molto sbilanciato a favore di Moore. Questo nonostante l’establishment repubblicano avesse preso le distanze da lui. Trump se n'era infischiato ed era andato in Florida, a Pensacola, per un comizio last minute venerdi scorso, a pochi chilometri dal confine con l’Alabama.
Aveva scritto una serie di "tweet" ed aveva registrato un messaggio domenica. Il voto in Alabama, dunque, per scelta stessa di Trump era diventato quasi un referendum sul presidente. Che alla fine, sia pure di poco, ha perso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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