La pandemia provocata dal nuovo coronavirus, tra i tanti effetti, ha cambiato la quotidianità di miliardi di persone, congelato interi sistemi economici e bloccato i trasporti internazionali. È in un contesto del genere che si è registrato un record tanto bizzarro quanto inaspettato. Come ha sottolineato Nota Diplomatica-Real Geopolitics, lo scorso aprile la palma di aeroporto più trafficato al mondo è andata niente meno che al Ted Stevens Anchorage International Airport di Anchorage, in Alaska.
Più del New York JFK, del London Heathrow e del Tokyo Narita. Lo scalo situato ad Anchorage, città di circa 290mila persone situata nell'estremo nord del pianeta, ha sbaragliato la concorrenza, piazzandosi a un inaspettato primo posto per quanto riguarda il numero totale di decolli e atterraggi.
Uno snodo fondamentale
Anchorage si trova più o meno sulla stessa latitudine di Oslo, Stoccolma ed Helsinki. Una delle sue peculiarità è quella di poter contare su una nutrita popolazione di alci, gli stessi che, a dire il vero, creano diversi problemi di circolazione agli esseri umani. Ma al di là della fauna, la città è fuori mano ma è esattamente a metà strada tra New York e Tokyo. Come se non bastasse, da qui il 90% del mondo industrializzato può essere raggiunto in meno di 9 ore di volo.
Sono tuttavia pochissimi i visitatori che transitano dal Ted Stevens Airport. Stando ai dati raccolti dall'Airports Council International, a causa della pandemia di Covid il traffico passeggeri è sceso di oltre il 90%. Attenzione però, perché l'attività del trasporto merci è aumentata a dismisura. Ed è proprio per questo che Anchorage è diventato l'hub fondamentale per l'aviazione commerciale globale.
Il calo dei flussi aerei
A proposito di flusso aereo su scala globale, secondo la IATA-International Air Transport Association nel 2020 il fatturato mondiale derivante del servizio passeggeri diminuirà di 252 miliardi di dollari.
Molte compagnie aree si trovano a fare i conti con una crisi inaspettata. Air Canada ha annunciato di lasciare a casa più della metà dei suoi 38mila dipendenti e precisato che, al momento, sta volando "al 5% della capacità dello scorso anno".
Altre linee, per evitare di scomparire, hanno riadattato i propri aerei passeggeri al traffico merce.
Il punto è che, in parte per la capienza e in parte per problemi di caricamento, l'attività con gli aerei riadattati porta con sé costi raddoppiati. In mezzo a uno scenario del genere Anchorage e il suo sperduto aeroporto stanno acquistanto sempre più rilevanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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