Alexander Dugin espulso dall'Unione Europea

Il politologo russo che molti ritengono essere uno degli ideologhi di Putin non potrà più circolare in Europa. le motivazioni sono di tipo puramente ideologico

Alexander Dugin espulso dall'Unione Europea

I rapporti tra gli Stati Uniti e la Russia sono notoriamente complessi e complicati. Da quando 15 anni fa Vladimir Putin assunse il potere a Mosca le tensioni tra le due superpotenze hanno progressivamente raggiunto livelli di tensione tale da ricreare logiche molto simili a quelle della guerra fredda.

Ciò nonostante il primo periodo dell’amministrazione Putin fu segnato da una grande apertura al dialogo da parte russa verso gli americani. Cosa che venne però respinta al mittente, accusato di violare le più basilari libertà democratiche. La principale goccia che fece traboccare il vaso e che innestò una conflittualità diplomatica lacerante fu la volontà americana di impedire la libera circolazione nel mondo di persone considerate vicine al presidente russo e alla sua ideologia. A partire dall’anno 2007 il governo americano iniziò a stilare una serie di liste nere contenenti i nomi delle persone che rappresentavano una minaccia ideologica e alle quali venne proibita la circolazione in territorio americano. Washington ritenne che la propaganda promossa da queste persone potesse essere pericolosa e quindi andasse limitata.

Da allora alcuni Stati e organizzazioni internazionali vicine satelliti degli Stati Uniti hanno esteso questi divieti anche sui propri territori. A rendersi famosa per l’adozione di tale pratica è stata, per esempio, la nuova Ucraina post-Maidan. Ad avere recentemente aderito a questa pratica è l’Unione europea.

Il famoso politologo russo Alexander Dugin è stato rifiutato dalla Grecia. Arrivato all’aeroporto di Thessaloniki, gli è stato comunicato che il suo ingresso all’interno di tutti i territori della Ue gli è interdetto. I motivi concreti di questa scelta non sono però stati resi noti dalle autorità.

Dugin, accompagnato dal patriarca di Mosca Kirill avrebbo dovuto recarsi sul Monte Athos per una conferenza religiosa. Al politologo non è restata altra alternativa che il rimpatrio.

L’azione del governo greco è in palese violazione di ogni diritto giornalistico e di ogni norma internazionale. Nessuna di esse, infatti, prevede l’interdizione di una persona da un intero continente senza che questa abbia commesso alcun reato. Secondo il diretto interessato si tratta di una decisione ideologica della Ue messa sotto pressione dalla diplomazia americana. Dugin è infatti un acerrimo nemico dell'ideologia neo-liberale di stampo americano, che tenta di combattere tramite la diffusione della Quarta Teoria Politica, una dottrina da lui teorizzata che affonda le proprie radici nella sintesi tra la destra e la sinistra.

Episodi come questo non sono però nuovi e, come già detto, hanno contraddistinto le relazioni russo-statunitensi dell’ultimo decennio.

L’elemento di novità e semmai rappresentato dal fatto che l’Unione europea in quanto istituzione neghi la libera circolazione di una persona munita di regolari visti all’interno dello spazio Schengen.

@luca_steinmann1

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