Altro che antisemita: la destra sovranista europea - e tedesca, in particolare - è tutto fuorché ostile agli ebrei e a Israele, anzi. Semmai, è certo radicalismo di sinistra a essere ritenuto pericoloso da alcune comunità ebraiche europee insieme all'immigrazione di massa e all'islamismo. Basti pensare al caso emblematico di Alternative für Deutschland (Afd), partito che alle elezioni regionali dello scorso settembre in Sassonia e Brandeburgo ha superato, in entrambi i casi, la soglia del 20% dei consensi. Come spiegava già un articolo pubblicato su The Times of Israel del settembre 2017, l'ultradestra tedesca è convintamente favorevole allo stato ebraico, "uno dei tanti partiti di destra in Europa" che hanno individuato Israele come "baluardo contro l'estremismo islamico". Quasi il 90% dei militanti di Afd intervistati in un sondaggio pubblicato all'epoca sosteneva la tesi della Cancelliera Angela Merkel secondo la quale "la sicurezza di Israele è la ragion d'essere della Germania". A questo si aggiunge il 77% degli intervistati, che dichiarava di essere d'accordo con l'affermazione secondo cui l'antisionismo è una forma di antisemitismo; soltanto il 23% era in disaccordo.
"Le relazioni tedesco-israeliane sono speciali, non solo per la storia, ma anche perché Israele è l'unica democrazia realmente funzionante nella regione", ha affermato un membro intervistato di AfD. "Israele è l'unica democrazia in Medio Oriente e sia politicamente che dal punto di vista cristiano, un paese fraterno", ha commentato un altro. Come Alternative für Deutschland (Afd) anche la Lega di Matteo Salvini si presenta come un partito convintamente vicino alle politiche dello Stato ebraico e sono numerose le dichiarazioni dell'ex ministro dell'Interno a favore di Israele. "Per un ministro dell'Interno, Israele è uno dei modelli dell'anti-terrorismo, di intelligence, di controllo del territorio, di difesa dei confini: da questo punto di vista vado a studiare e imparare. E poi vado a rinsaldare tra Italia e Israele, che per me sono fondamentali" disse Salvini in visita a Tel-Aviv il dicembre 2018. Nell'intervista concessa al Washington Post, l'allora ministro dell'Interno Salvini disse di essere favorevole al riconoscimento di Gerusalemme come capitale d'Israele. "Cosa pensa delle politiche del presidente Trump sull'immigrazione?", chiese il Post. "Sono andato ad un comizio di Trump in Pennsylvania durante la campagna elettorale, e apprezzo il suo portare avanti quello che aveva promesso agli elettori, come ha fatto quando ha riconosciuto Gerusalemme capitale d'Israele".
Tornando alla Germania, il dibattito sull'antisemitismo è più vivo che mai. Come racconta Libero, è appena uscito un libro intitolato Was Juden zur AfD treibt: Neues Judentum und neuer Konservatismus. Jüdische Stimmen aus Deutschland (Ciò che muove gli ebrei verso la AfD: nuovo ebraismo e nuovo conservatorismo. Voci ebree dalla Germania), curato da Vera Kosova, Wolfgang Fuhl e Artur Abramovych, tre membri di "Ebrei per la Germania". Nel saggio, c'è un vero e proprio grido d'allarme di Vera Kosova, presidente del raggruppamento di ebrei aderenti alla AfD, che punta il dito contro l'antisemitismo di sinistra: "La vita ebraica in Germania è di nuovo a rischio. E questo non è da meno dovuto alla catastrofica politica migratoria, di cui la SPD e la sinistra radicale sono ampiamente responsabili. Invece di riconoscere i veri pericoli per la vita ebraica e apportare le necessarie correzioni politiche, questo partito ora sta attaccando i membri ebrei dell' AfD, l' unico disposto a resistere all' antisemitismo importato. L' ntisemitismo di sinistra è un argomento tabù in Germania. È giunto il momento di occuparsene".
Come ricorda inoltre Orit Arfa, nipote di un sopravvissuto all' Olocausto, sì, "tra gli elettori di AfD sembra ve ne siano un po' troppi comprensivi nei confronti di Hitler. Purtroppo ci sono, ma non solo nell' AfD. Ce ne sono in tutti i partiti tedeschi, specialmente a sinistra, senza dimenticare l'ostilità istituzionalizzata verso Israele da parte del governo tedesco e dei media che controlla".
Non solo i sovranisti si presentano come i più sinceri e credibili difensori di Israele: ma è la sinistra a dover fare i conti con l'antisemitismo, come dimostra questo libro capace di raccontare una verità scomoda, che molti vorrebbero ignorare.
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