Anis Amri sarebbe stato segnalato dall'Italia come soggetto pericoloso solo sette mesi dopo il suo rilascio dal carcere dell'Ucciardone a Palermo. A rivelarlo è il giornale tedesco Der Spiegel, che racconta come Roma avrebbe diramato la cosiddetta "allerta Schengen" molto tempo dopo averlo liberato dal penitenziario palermitano nel maggio 2015.
A luglio dello stesso anno il tunisino avrebbe fatto il suo ingresso in Germania, eludendo così i controlli arrivati troppo tardi. L'allerta Schengen è un dispositivo pensato per impedire gli spostamenti di persone all'interno dell'area di libera circolazione fra Stato.
Il mea culpa della Merkel
La stessa cancelliera Angela Merkel ha ammesso che la polizia tedesca "conosceva da tempo" il profilo di quello che ora anche il ministro dell'Interno Thomas de Maezieres ha indicato come il probabile responsabile della strage di Berlino.
In particolare la polizia criminale del Land Nord Reno-Westfalia sarebbe stata a conoscenza dell'intenzione del tunisino di compiere attentati in Germania "almeno dalla scorsa estate". La notizia è stata diffusa dal settimanale Focus Online, citando un'informativa inviata alla Lka nel luglio 2016 da uno 007 infiltrato.
È emerso oggi inoltre che per un'incredibile coincidenza la Tunisia avrebbe accettato il rimpatrio di Amri proprio il giorno stesso dell'attacco, al termine di un iter burocratico piuttosto lungo.
Il blitz in corso ad Heilbronn
Nel frattempo in Germania la polizia prosegue le ricerche a tappeto in tutto il Paese.
In particolare gli agenti starebbero ispezionando un pulmann nei pressi della stazione ferroviaria di Heilbronn, nel Baden Wuttenberg: uno degli Stati da cui era transitato il sospetto attentatore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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