E' un premio provocatorio e di quelli che è meglio non vincere mai il premio ''Razzista dell'anno''. Un riconoscimento che l'organizzazione Survival Internacional ogni anno concede alla persona o al gruppo di persone che si sono dimostrate ricche di pregiudizi nei confronti dei popoli indigeni del pianeta.
Quest'anno sono quattro i finalisti a contendersi il non ambito riconoscimento. E i finalisti scelti dall'organizzazione che si batte per la difesa dei popoli aborigeni sono: gli organizzatori dei giochi paralimpici di Rio. La motivazione per cui l'organizzazione delle paralimpiadi è stata scelta è perchè, stando a quanto dichiarato da Survival Internacional, in un comunicato stampa ufficiale la direzione ha accusato gli indios del Brasile di essere avvezzi a pratiche quali l'infanticidio, l'abuso sessuale, la tortura e la violenza.
Secondo candidato è il vignettista australiano Bill Leak che ad agosto ha fatto indignare l'Australia per le sue caricature degli aborigeni rappresentati in modo razzista e saturo di stereotipi offensivi.
Un solo leader di governo è in gara per la medaglia di ''razzista del 2016'' ed è il presidente del Botswana, il generale Ian Khama. Inserito nella final four non solo per le sue dichiarazioni offensive nei confronti dei boscimani del Kalahari ma anche perchè dal 2002 continua a negargli il ritorno nella loro terra ancestrale.
Infine il regista indiano Gurmeet Ram Rahim Singh, che nel suo film 'MSG-2 the Messenger' descrive i
popoli tribali dell'India come ''il male'' e propone una loro intgerazione forzata nella società indiana.Ecco i quattro finalisti, ora per sapere chi si aggiudicherà il titolo e l'onta occorre attendere la fine dell'anno.
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