L’Airbus Kogalymavia/Metrojet precipitato nel Sinai "è esploso in volo". Lo ha rivelato il direttore del Comitato interstatale dell’aviazione russa, Viktor Sorochenko. "La disintegrazione è accaduta in aria e i rottami sono sparsi in un’area molto vasta, di
20 chilometri quadrati", ha spiegato Sorochenko, che fa parte del team di esperti russi, egiziani e francesi che analizzano le scatole nere. Sorochenko ha voluto precisare che questa affermazione non deve portare a conclusioni affrettate sulle cause del disastro. "È troppo presto di parlare di conclusioni", ha affermato Sorochenko.
Dopo la rivendicazione dei miliziani dell’Isis, che sostengono di aver abbattuto l’aereo, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi ha chiesto pazienza, anticipando che l’inchiesta potrebbe durare mesi. "In casi del genere bisogna consentire agli specialisti di chiarire le cause dell’incidente, il che comporta una serie di complicati e prolungati studi tecnici, l’utilizzo di tecnologie avanzate e indagini che potrebbero durare mesi", ha affermato durante un discorso televisivo.
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