Solo per un caso fortuito l’attentato nei confronti della vicepresidente dell’Argentina, Cristina Kirchner, non è andato a buon fine. Attimi di terrore a Buenos Aires quando in Italia era già notte. Un uomo, in mezzo alla folla, ha puntato una pistola al volto dell’esponente politico. La distanza, come mostrano i tanti video trasmessi delle televisioni sudamericane, era minima e l’attentatore ha premuto il grilletto. L’arma, però, si è inceppata e questo particolare ha evitato che si consumasse una tragedia. La donna, accolta da un nutrito gruppo di persone, era appena scesa dall’auto davanti alla sua casa, nel quartiere di Recoleta. L’uomo con la pistola è stato immediatamente bloccato e arrestato dalle forze dell’ordine. L'autore dell'attentato è stato già identificato; si tratta di un cittadino di origine brasiliana, Fernando Andres Sabag Montiel, di 35 anni. Lo hanno riferito le autorità di polizia precisando che l'uomo è residente in Argentina e domiciliato nella capitale Buenos Aires.
Il primo a darne notizia è stato il ministro della Sicurezza, Anibal Fernandez, il quale ha commentato: “Ora la situazione deve essere valutata dal nostro personale forense per analizzare le impronte digitali e la capacità e disposizione che aveva questa persona”. Il presidente argentino, Alberto Fernandez, invece, si è mostrato visibilmente scosso. “Cristina è ancora viva – ha detto nel corso di una trasmissione televisiva –perché, per qualche ragione che non possiamo confermare tecnicamente in questo momento, la pistola, che era armata con cinque proiettili, non ha sparato anche se è stato premuto il grilletto”. Il presidente ha poi aggiunto: “Dobbiamo sradicare l'odio e la violenza dai nostri media e dalle discussioni politiche”.
Centinaia di attivisti si sono radunati dalla scorsa settimana davanti all'abitazione di Cristina Kirchner, 69 anni, accusata di frode e corruzione relative all'aggiudicazione di appalti pubblici nella sua roccaforte di Santa Cruz (sud), durante i suoi due mandati presidenziali (2007-15). L'accusa ha chiesto una condanna a dodici anni di reclusione e l'ergastolo.
L'attacco al vicepresidente è stato condannato dalla coalizione di opposizione “Insieme per il cambiamento”, che ha chiesto un'indagine sui fatti, oltre che dal governo. Solidarietà alla vicepresidente è arrivata anche dal presidente venezuelano Nicola Maduro.
Está madrugada han intentado asesinar a la vicepresidenta de Argentina, Cristina Fernández de Kirschner. Aquí el vídeo en el que un hombre la apunta a la cabeza entre la multitud, aprieta el gatillo y el arma se encasquilla.pic.twitter.com/jcgI1WyOBz
— Eduardo Saldaña (@EduardoSaldania) September 2, 2022
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