Assassinato il segretario della Kirchner

Gutiérrez trovato con mani legate e gola tagliata. Aveva parlato di tangenti

Assassinato il segretario della Kirchner

È stato ucciso selvaggiamente Fabián Gutierrez, 46enne per 15 anni ombra dei Kirchner, di Néstor ma anche di Cristina, di cui fu anche segretario personale. Ma, soprattutto, uno dei principali testimoni nel processo delle valigie piene di dollari che i Kirchner trasportavano da Buenos Aires in Patagonia. Su quei voli Fabián c'era e davanti ai giudici aveva raccontato «dell'odore della tinta dei dollari che impregnava la cantina di Néstor, dove c'era la cassaforte» e tutte «quelle valigie venivano svuotate».

Fabián aveva lasciato i Kirchner nel 2010. Non sopportava più il carattere della «matta», ovvero l'attuale vicepresidente che gli impediva persino di andare in bagno senza permesso. Ma soprattutto perché non ne poteva più del bullying machista dell'entrourage kirchnerista. Fabián era omosessuale, lo sapevano tutti a El Calafate, in Patagonia, dov'era tornato perché, diabetico, aveva paura del Covid19.

Il suo cadavere è stato ritrovato sabato notte. Il collo tagliato, un colpo in testa, il corpo avvolto in un lenzuolo in una casa distante da quella in cui invece viveva dove gli inquirenti avevano trovato tracce di sangue, a 100 metri dal chalet di Cristina. Un caso scomodo per il governo e sospetto, visto che già ieri, dopo neanche 24 ore, la Giustizia argentina dava per risolto il caso. Peccato solo che il procuratore responsabile delle indagini, Natalia, sia la nipote di Cristina nonché figlia della governatrice, Alicia, sorella di Néstor. Già catturati i presunti colpevoli 4 giovani, uno dei quali intimo di Fabián - e già dato alla stampa il movente: «omicidio passionale». Nessuno ci crede e ieri a Buenos Aires l'hashtag che andava per la maggiore era «CFK (le iniziali della Kirchner) Assassina». Lo stesso era già accaduto con il giudice Nisman, «suicidatosi» poco prima di andare in Parlamento a denunciare la stessa Cristina per l'attentato all'Amia del 1994. Certo, con 15 anni al servizio dei Kirchner, Fabián aveva fatto i miliardi, oltre 30 tra Ferrari, Porche e Lamborghini, immobili a decine compreso uno dei migliori hotel di Ushuaia ma, a volte, la mente umana è imperscrutabile.

E così, quando nel 2016 era stato chiamato in causa dall'ex segretario ai lavori pubblici kirchnerista José López, che per spiegare il suo lancio di borse piene di 9 milioni di dollari in un convento aveva detto di avere ricevuto un ordine proprio da lui, Fabián decise di collaborare con la giustizia, spiegando che sì, le valige di denaro dei Kirchner «esistevano eccome». Il processo naturalmente non si è ancora concluso e, adesso, Gutierrez che aveva confessato ai vicini di sentirsi a disagio negli ultimi giorni, non potrà più parlare.

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